Hamsik: La panchina non mi va giù, stimolato a fare il play e Cr7 non è Diego

La Cina è solo un pensiero superato, dai tempi e dall'attualità. Il presente per Marek Hamsik si chiama la nuova scommessa che insieme ad Ancelotti sta per fare a Napoli: trasformarsi nel Pirlo degli azzurri, cambiando ruolo. Parlando al Corriere dello Sport lo slovacco torna sull'idea dell'addio: “Non era la prima volta che nasceva questa possibilità, avrei sistemato la famiglia definitivamente. Mi ero dato come data il 9 luglio, se entro la data del ritiro non fosse successo nulla avrei lasciato perdere. Anche dopo l’Europeo di due anni fa c’erano state richieste. A maggio avevo parlato al presidente di questa offerta dalla Cina, ne avevo subito parlato con lui. Come aveva reagito? Mi disse ‘Ma ndo’…vai, questa è casa tua?!”. Poi è arrivato anche Ancelotti ma anche Sarri  si è messo in contatto con lui: “Mi ha mandato un messaggio come capitano del Napoli, chiedendomi di diffonderlo alla squadra. Ci faceva gli auguri per il futuro”. Un salto indietro all'anno scorso, quando ha conosciuto la panchina come mai prima: «Le ultime tre partite iniziate dalla panchina non mi sono andate giù, confermo. Non piace a nessuno star fuori e quelle tre panchine consecutive mi hanno fatto male. Con lui però abbiamo divertito e abbiamo fatto bene, nessuno può e vuole negarlo». Non poteva mancare una battuta sullo Scudetto perso: «Il campionato, più che vincerlo la Juventus lo abbiamo perso noi. Non faccio congetture, perché non credo a queste cose. Ma in quel week-end si sono miscelate due situazioni che hanno contribuito a demoralizzarci. E’ vero che abbiamo avvertito il mondo caderci addosso». Con Ancelotti si sta spostando in regia: “È una cosa che mi intriga ed incuriosisce. Mi ci calo con interesse ed ottimismo. Può allungarmi la carriera? Non ho pensato a questo. Quando Ancelotti mi ha detto che avrebbe voluto provarci, mi ha dato altri stimoli e mi tuffo in questo viaggio con interesse e ottimismo”. Ultima riflessione su Cristiano Ronaldo: “Un giocatore, uno solo, non vince mai niente. Anche se sei il più forte al Mondo. Anzi rettifico. E’ successo solo una volta con Maradona e Cr7 non è Maradona”.