Halilovic: Il Milan è lo step che volevo e Ronaldo non è forte come Messi

Il Milan fa finta di niente. Come se la bufera sulla società non fosse mai esistita, come se la proprietà incerta non fosse un problema, come se tutto si svolgesse regolarmente. Lo stile è salvo, così anche oggi – dopo le conferenze di ieri di Gattuso e Mirabelli – si parla in sala stampa ed è il giorno della presentazione di Halilovic, terzo acquisto dell'estate rossonera. Il benvenuto glielo ha dato ieri Ringhio, che ne ha parlato molto bene, ipotizzandolo mezzala: “Ho già giocato mezz'ala, in Under 21 e in Spagna. Ho giocato anche ala destra, posso migliorare tanto ancora. Qualsiasi decisione di Gattuso andrà bene". Parla ancora inglese il croato (“parlo anche spagnolo ma voglio imparare presto l'italiano”), che si presenta in tuta e con la faccia seria. Del Milan sa già qualcosa: "Desidero ringraziare Boateng e Aquilani, mi hanno parlato della storia del Milan e del club, mi hanno detto che devo allenarmi molto. Ho voluto prendere il numero 77, il mio numero preferito è il 7. Nikola Kalinic è un altro giocatore croato e ha il 7. Ho parlato con mister Gattuso, ho avuto delle buone impressioni, mi ha spiegato tutto e posso parlare con lui sempre e comunque, ma è stata ottima la prima impressione". Talento precoce, sembrava un predestinato poi si è un po' perso: “Due anni fa ero molto giovane, a 19 anni ero al Barça ma in quel club avevo poche occasioni per mettermi in mostra. Poi c'è stato il Las Palmas. La cosa più importante era andare dove avevo la possibilità di giocare. Adesso a 22 anni ho scelto il Milan e per me è un grosso passo avanti ed in serie A potrò far vedere meglio il mio valore. Posso anche conquistare la nazionale ma non penso a questo, in nazionale ci ho giocato a 18 anni ma ora sono concentrato sul Milan. Ho giocato più di 90 presenze in uno dei maggiori campionati al mondo, ho pensato fosse il momento giusto per fare uno step ulteriore". Con un altro grande croato che ha giocato nel Milan, ovvero Boban, non ha ancora parlato: “Ma intendo farlo. Parlo molto con Simic, parla la mia lingua. Tutti i giocatori mi stanno aiutando tanto. Bonucci è un grande giocatore e una grande persona. Sto parlando anche con i giocatori che parlano spagnolo, come Suso e Musacchio”. Infine un pensiero su Ronaldo: “E' un grande giocatore, uno dei migliori della storia. Il mio giocatore preferito però è Messi, ho un gran rispetto per Rolando. Io mi sono allenato con Messi, è stato sempre il mio idolo e per me è il migliore".