Ha sempre ragione Allegri: la forza della Juve è poter cambiare sempre

Se le stelle (quelle altre) stanno a guardare in coppa Italia, con Napoli, Roma e Inter che vedranno le semifinali solo in tv, la Juventus c'è. Quarta semifinale di fila e il sogno Triplete che resta in piedi dopo il successo col Torino. Un risultato che certifica due cose: la fame dei bianconeri è sempre superiore a quella di tutte le altre squadre - e per capirlo basta riascoltare Allegri ("La Coppa Italia conta come il campionato e come la Champions, perchè all'inizio tutti snobbano la Coppa Italia, ma quando arrivi in fondo è più bello. Poi dico sempre che andare a Roma a maggio è sempre una bella serata, quindi i ragazzi, siccome sono molto bravi, spero ci regaleranno una bella serata romana") – e che l'arma vincente dei bianconeri è nei metodi del suo tecnico. La Juve camaleonte funziona ma non è un capriccio di Allegri. Tempo fa Di Francesco aveva un po' ironizzato sull'abitudine del conte Max di cambiare sempre (“fa il fenomeno con il turnover”) ma i fatti dimostrano che per arrivare fino in fondo in tutte le competizioni è questa la formula giusta. Un turnover intelligente, senza mai stravolgere la squadra con 6-7 innesti diversi, per dare a tutti la possibilità di sentirsi parte del progetto e con la capacità di cambiar moduli e sistemi a seconda delle caratteristiche di chi gioca. Così facendo in questi anni Allegri ha mantenuto la Juventus sul tetto d'Italia ed è arrivato a giocarsi due finali di Champions. E così facendo intende puntare ai prossimi successi. E in sala stampa quando gli hanno chiesto se la forza della Juve sarà poter cambiare sempre, ha risposto serafico: "Sarà cosi quando dovremo giocar ogni 3 giorni. Sabato abbiamo un impegno difficile e non dobbiamo buttare via quanto fatto fino ad ora".

Stefano Grandi