Guerini ricorda Rincon: Che scherzi faceva, ho un solo rimpianto

È stato suo allenatore per poche settimane, in cui peraltro lo impiegò soprattutto da attaccante, ruolo non suo. Del resto, uno grande e grosso come lui non poteva, per Vincenzo Guerini, non essere schierato li davanti. Intervistato da Calcionapoli24, l'ex tecnico del Napoli in avvio della stagione 1994-95 ha tracciato un ricordo molto significativo del colombiano, tragicamente scomparso a 55 anni:

"È stata una notizia tremenda. Anche se l'ho allenato poco perché praticamente fui esonerato dopo sole sei partite. Fiorni fa avevo sentito alla televisione del terribile incidente stradale, pensavo si fosse ripreso perché non se ne parlava più. Avevo questa speranza forte e invece stamattina c'è stato l'annuncio che nessuno avrebbe mai voluto sentire. Rincon era alla sua prima esperienza in Europa. Fu praticamente catapultato in un mondo totalmente nuovo. Appena lo vidi mi spaventai perché fisicamente era uno che se gli andavi incontro rimbalzavi. Ricordo la sua grande simpatia, nel ritiro estivo si nascondeva per poi sbucare improssivamente dal buio per spaventare tutti. Diceva che era aiutato in questo dal colore della pelle". 

Proveniente dal Palmeiras, Rincon non era abituato alla 'disciplina' europea:

"Non era abituato agli esercizi in palestra per il potenziamento muscolare, soffriva tanto perché veniva da un calcio totalmente diverso. Anche a tavola dovemmo dargli delle dritte per non farlo sgarrare, il mio rammarico fu che non mi diedero tempo per poterlo inserire bene. Non c'era praticamente la società, non c'erano nemmeno i soldi per mandarci in ritiro, ci andammo gratis grazie a me".