19/05/2022 11:44
Campione d'Italia nel 1987, messo alla porta l'anno seguente. Bruno Giordano, nel corso di un'intervista concessa al quotidiano Libero, torna sulla sua esperienza da giocatore del Napoli. Insieme a Maradona, a Careca, a Bagni, è rimasto nel cuore dei tifosi partenopei, ancora innamorati del suo piede raffinato, delle giocate d'alta scuola e dei suoi gol pesanti, come quelli messi a segno a Torino - contro Juve e Toro - nell'anno del primo scudetto. Impresa per il quale lo stesso Giordano ancora s'emoziona:
"Una magnifica euforia al momento di vincere il titolo del 1987. Pareggiando in casa 1-1 contro la Fiorentina, partita del primo gol in A di Baggio, vidi Napoli scoppiare in un delirio di felicità".
Tutt'altro clima meno di un anno dopo, il primo maggio 1988, quando il Milan sbancando Fuorigrotta mise le mani su un titolo che Napoli sentiva già suo:
"Il cataclisma, nel match decisivo contro il Milan di Sacchi perdemmo 2-3 in casa, minati da guai di varia natura e da problemi con l’allenatore Ottavio Bianchi. Gettammo dalla finestra un titolo già vinto".