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Gioco spettacolare e pasticci, le contraddizioni che frenano il Napoli

23/12/2016 15:36

Gioco spettacolare e pasticci, le contraddizioni che frenano il Napoli |  Sport e Vai

CONTRADDIZIONI NAPOLI

Le contraddizioni del Napoli. La squadra di Sarri esprime il gioco più spettacolare della serie A, è bella da vedere, divertente, piacevole, a tratti entusiasmante e devastante, come dimostrano i 16 gol realizzati nelle ultime 4 giornate di campionato. Il rovescio della medaglia, però, è rappresentato dalla perforabilità difensiva - 6 gol incassati negli ultimi 180' - e da una vocazione ai pasticci che sembra inguaribile, come se gli azzurri non riuscissero proprio ad acquisire quella mentalità, quella maturità, quella capacità di gestione delle partite che è invece un marchio di fabbrica delle grandi squadre. Meno spettacolari e divertenti, senza dubbio. Ma vincenti.

CONTRADDIZIONI NAPOLI: SE IL CENTROCAMPO NON FA FILTRO...

Per sua stessa struttura, il Napoli è obbligato a giocar bene per vincere le partite. Manovre rapide, avvolgenti, con tocchi di palla veloci, cambi di fronte, fraseggi, triangolazioni strette e movimenti continui sono il marchio di fabbrica del gioco di Sarri, sublimato da interpreti d'eccezione come Insigne, Mertens, Callejon, Hamsik. Appena i ritmi si abbassano ed il pressing volto alla riconquista immediata del pallone si attenua, però, i nodi vengono al pettine. Il centrocampo fa poco filtro e la difesa è esposta alle folate avversarie. Il Torino ha segnato 3 gol in un tempo al San Paolo, ma in quel caso ci aveva pensato il tris di Mertens a blindare la vittoria sin dai primi minuti. A Firenze non sono bastate le 3 reti degli azzurri per portare a casa un successo fondamentale in ottica Champions. Gli errori dei singoli - Maksimovic, Reina - ci sono stati, ma sarebbe fuorviante scaricare di volta in volta la colpa su questo o su quell'altro giocatore: una volta è colpa di Albiol, un'altra di Koulibaly, un'altra ancora di Chiriches, Jorginho, Maksimovic, Reina...

CONTRADDIZIONI NAPOLI: L'INCAPACITA' DI SAPER LEGGERE I MOMENTI

Il Napoli, soprattutto, non sembra in grado di saper leggere quando e in che modo tirare il fiato nell'arco di una partita. Emblematico in tal senso il gol del 2-2 incassato neppure un minuto dopo essere tornato in vantaggio contro la Fiorentina con Mertens. Allan, pronto sulla linea del cambio da alcuni minuti per subentrare a Zielinski, è stato bloccato per un altro po' sulla linea laterale e Bernardeschi ne ha approfittato per sfuggire proprio a Zielinski (che non ha avuto il coraggio di stenderlo), prendere la mira e battere Reina con un sinistro da lunga distanza. Incredibile, poi, la rete del 3-2 subita in contropiede ad opera di Zarate, con mezza squadra proiettata in avanti a caccia del gol vittoria, come se addomesticare un risultato comunque positivo (pari in trasferta contro una diretta concorrente) fosse motivo di biasimo. Il Napoli, insomma, non riesce a condurre in porto le partite giocando 'sporco', con l'esperienza e la maturità delle big più smaliziate. Anzi, se non fosse stato per il rigore calciato alla perfezione all'ultimo istante da Gabbiadini, prossimo all'addio, al Franchi avrebbe addirittura perso. Fin quando gli azzurri non impareranno ad essere più concreti, la macchina (quasi) perfetta di Sarri resterà un'eterna incompiuta. 

Rino Dazzo  


Tags: fiorentina napoli Maurizio Sarri

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