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Gazzetta e Giornale “massacrano” Sarri per le volgarità ma anche per le scelte

18/10/2017 09:16

Gazzetta e Giornale “massacrano” Sarri per le volgarità ma anche per le scelte |  Sport e Vai

Applausi a metà. Questo il giudizio quasi unanime sulla stampa per la prova del Napoli, sconfitto con onore dal City ma dopo una mezzora da incubo. Sia la Gazzetta dello Sport che “Il Giornale” hanno però criticato Sarri sia per qualche scelta tattica, sia per come ha presentato la partita e per le volgarità con cui ha condito la conferenza. Scrive la rosea: "L’allenatore azzurro ci ha messo del suo, nel brutto avvicinamento alla gara. Ha trasmesso messaggi sbagliati in vigilia, quando ha detto che non era questa la partita da vincere per qualificarsi e quando ha usato una volgarità da campetto di periferia per caricare la squadra. Ha concesso alibi ai giocatori nel subconscio e nel contempo li ha sovraeccitati. Segnali contraddittori. Sarri ha poi ceduto alla tentazione del turnover: Jorginho e Allan in panchina, Diawara e Zielinski al posto loro. La conferma, neppure troppo implicita, di quel che si sospetta: prima lo scudetto, il resto mancia". Ancor più duro il commento di Tony Damascelli su Il Giornale: "Undici facce di stucco, per mezzora. Gli azzurri, quelli del City, hanno lasciato a bocca aperta Sarri che aveva preannunciato una sfida sfacciata, per usare un aggettivo morbido. Dopo 58 secondi l'allenatore italiano ha preso il taccuino e si è messo a scrivere. Sono le mode o le manie, dipende, ma c'era poco da scrivere e molto da guardare. (...) L'astuto indipendentista Guardiola, cinque metri più in là, si godeva lo spettacolo dei suoi che facevano ballare la tarantella alla difesa avversaria. Le chiacchiere stanno a zero, anche nella loro volgarità. Se prima della partita contro il Real Madrid lo stesso Sarri si era detto arrapato, se nella sfida di serie A contro Mancini era sceso a insulti omofobi, lunedì a Manchester aveva scelto una formula ancora più greve e viscida, proprio la masturbazione tattica, da lui citata, è il credo principale del suo repertorio di gioco, mentre l'immagine di undici facce da c.. non appartiene al peggiore allenatore della categoria Eccellenza. Ma questo è e ci pare, Sarri è superstizioso ai massimi, fuma sigarette e parole, pensa di essere originale ma diventa bizzarro (...)".

Stefano Grandi


 


Tags: napoli city sarri

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