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Gallo: Juve nasconde l'addio di De Ligt e lo trasforma in circo

07/07/2022 11:18

Gallo: Juve nasconde l'addio di De Ligt e lo trasforma in circo |  Sport e Vai

Dalle colonne de Il Napolista, Massimiliano Gallo si spende in un singolare elogio della Juventus e della sua capacità di influenzare media e tifosi. Trasformando, ad esempio, quello che è a tutti gli effetti un clamoroso smacco - la fuga di De Ligt, con tanto di cessione obbligata a qualche big d'Europa - in una grande occasione di mercato. Scrive il giornalista: 

"Bisogna alzarsi in piedi e applaudire. Per novantadue minuti e forse anche qualcuno in più. È in queste giornate assolate di luglio che si comprende appieno la potenza anzi lo strapotere mediatico – almeno in Italia – della Juventus. E francamente ne siamo rapiti, affascinati. Così si vincono gli scudetti. Del resto, se non ricordiamo male, qualche anno fa Mario Sconcerti scrisse che la Juventus era favorita anche dall'a-territorialità. La Juventus non ha una città fulcro, non è come il Napoli, la Roma, la Fiorentina, l'Inter. Ha una nutritissima tifoseria (di gran lunga la squadra italiana con più tifosi) ma non ha un popolo almeno nel senso stanziale del concetto. Ieri la Juventus, per l’ennesima volta, ha messo in piedi un teatrino da Oscar per gli effetti speciali. L'unica notizia vera, unica e sola, è che De Ligt ha puntato i piedi e vuole lasciare la Juventus. L'uomo su cui la Juve aveva investito per la difesa del futuro, ha detto qualche settimana fa chiaramente che lui non vuole giocare per i quarti posti. Considera la Juventus una provincia dell'impero calcistico. E infatti andrà al Bayern o al Chelsea. Tutto ciò ha alimentato un dibattito? Nemmeno per idea. Basta poco ai dirigenti bianconeri per stravolgere mediaticamente la realtà. Invitano pubblicamente a cena – in pieno mercato è roba cui possono abboccare i bambini fino a quattro anni – il procuratore di Koulibaly e il gioco è fatto. Che poi sia anche il procuratore di Milenkovic non conta niente. Koulibaly Juventus e comincia a uscire il fumo bianco, quello usato nelle discoteche anni Ottanta, con le lampade stroboscopiche. A Napoli – dove ogni possibile cessione è uno psicodramma – si fanno venire i 'rescienzielli' (non traduciamo, secondo noi è onomatopeicamente comprensibile), riprende ancora più vigore il treno mai fermo degli insulti a De Laurentiis (A16 è il nuovo slogan che invita il presidente ad andare a Bari) e il gioco è fatto".

Per Gallo, insomma, è tutto fumo e poco arrosto. E non mancano stilettate allo stesso ambiente partenopeo:

"Oggi i giornali sono pieni di quest'incontro. Il Napoli è descritto come una squadra allo sbando. Nel giorno in cui arriva il terzino sinistro atteso da anni (e ora che è arrivato non se lo fila nessuno), in cui sbarca il georgiano Kvara che se fosse finito alle milanesi sarebbe già oggetto di una serie Sky. E in cui ovviamente prosegue il grottesco tormentone (potremmo definirla anche ossessione) Mertens che ogni giorno a Napoli diventa calcisticamente più indispensabile, mentre sul mercato – oltre a Capri, Indonesia, Messico – ci sono il Marsiglia e la nostalgia del laziale Sarri. Senza dimenticare il sempiterno emiro che sta perennemente su un'isola nei dintorni di Napoli per trattare il club. Sono almeno dieci anni che gli emiri si aggirano come squali nel Golfo della città. A questo aggiungiamo che pochi mesi fa, dopo un campionato a lottare per lo scudetto e chiuso al terzo posto, è finita con striscioni contro Spalletti, pietre e uova all'autobus della squadra. Se un giorno all'Università dovessero insegnare l'autolesionismo, lo sconfittismo, non si potrà non partire dalla piazza di Napoli. Mentre dalle parti di Vinovo gongolano. Ce li figuriamo mentre ridacchiano: 'Ahahahha basta davvero poco per seminare scompiglio'. E farebbero bene".


Tags: juventus napoli De Ligt

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