Fuga dagli stadi: mai così pochi spettatori in Serie A - L'INCHIESTA

SERIE A MEDIA SPETTATORI - Mai così pochi spettatori in Serie A negli ultimi 30 anni. Il dato relativo alla media spettatori di queste prime giornate è impietoso: 21.249 per partita, per un totale di 1.402.412 spettatori per 66 partite complessive. Il dato è il più basso da quando viene effettuato un rilevamento di questo tipo in Serie A, secondo quanto analizzato e studiato dalla nostra redazione. C'è stata una leggera diminuizione anche rispetto alla media dell'anno scorso (22.221), che pure era stata leggermente superiore a quella della stagione 2014-2015.

SERIE A MEDIA SPETTATORI: L'inchiesta - Mai in un campionato di Serie A il dato è stato inferiore ai 22.000 spettatori di media, anche se va sottolineato come in questo caso si tratti di un parziale e non di un dato finale. Il confronto con le ultime annate non fa sorridere, quello con i decenni precedenti fa addirittura piangere: nel giro di 20 anni si è perso quasi un tifoso su tre, se consideriamo che nel 1996-1997 la media-spettatori era di 29.000 unità circa. Venticinque anni fa il numero medio di tifosi presenti allo stadio era più alto di oltre il 50%: nella stagione 1991-1992 il dato parla di 34.000 spettatori per partita in media.

SERIE A MEDIA SPETTATORI: Il confronto con i campionati esteri - Anche il confronto con i campionati esteri è impietoso: in Premier League la media spettatori è di 35.000 unità, quella tedesca supera persino le 41.000. Il campionato italiano fa circa la metà dei tifosi di quello tedesco. Ma non è tutto: la 2.Bundesliga, la Serie B tedesca, ha una media spettatori superiore a quella della nostra Serie A (21.500 contro 21.249). Basti questo a capire che i numeri parlano chiaro: il tifoso, in Italia, non va più allo stadio.  O perlomeno ci va sempre meno.

SERIE A MEDIA SPETTATORI: Perché questo calo? - In tutto questo si inseriscono di certi i vari scandali che hanno attanagliato il calcio italiano, da calciopoli ai plurimi filoni di calcioscommesse ma sarebbe oltremodo riduttivo ricondurre tutto a una questione legata all'etica. C'è qualcosa che va oltre tutto questo: c'è una disaffezione per le strutture, spesso vecchie e obsolete, che non garantiscono la visione della partita allo stesso modo di come avviene in altri paesi. C'è un deficit di marketing. C'è, soprattutto, un calcio che senza tifosi rischia di spegnersi piano piano.