Fifa boccia slogan su t-shirt e moviola in campo, sì al turbante

No agli slogan e ai messaggi, anche “bonari” sulle t-shirt dei giocatori sotto le magliette, no alla moviola in campo, no alla pena ridotta per il rigore causato da un portiere e sì al velo islamico per le calciatrici o al turbante per i sikh. Queste le risoluzioni che la Fifa intende adottare per i mondiali in Brasile. I messaggi sotto le magliette dei giocatori sono da sempre considerati illegali ma le punizioni ora saranno più severe anche per chi non lancia slogan offenisivi. Dopo la riunione dell’Ifab è stato il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, a spiegare le novità. In merito alla richiesta del presidente dell’Uefa di attenuare la sanzione attuale che prevede espulsione, rigore e squalifica per un portiere che commette fallo in area non c’è stata alcuna apertura e la richiesta non è stata approvata anche se Platini definì “stupida” la regola. Valcke ha anche ribadito il no alla moviola in campo. «L'Ifab ha autorizzato l'uso della Goal Line Technology. Non ci sarà autorizzazione per altri usi di video nel nostro sport. Il video verrà ammesso nel nostro sport? Si può sempre discutere, ma al momento il video si usa solo per le situazioni» di goal fantasma. Sì, invece, al velo islamico per le calciatrici. E sì al turbante per i calciatori sikh. «È stato deciso che le giocatrici possono indossare un velo. Abbiamo ricevuto richieste per i calciatori lo scorso anno dal Canada, in particolare dalla comunità sikh. Quello che vale per le donne varrà anche per gli uomini. Bisognerà definire le modalità per l'utilizzo del copricapo».

Stefano Grandi