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Ex arbitro Gavillucci: Sospesi gara per cori a Koulibaly e venni fatto fuori

22/01/2024 09:55

Ex arbitro Gavillucci: Sospesi gara per cori a Koulibaly e venni fatto fuori |  Sport e Vai

Era il 13 maggio del 2018, così come è successo l'altra sera per Maignan a Udine, anche a Marassi volarono cori razzisti nei confronti di Koulibaly e per la prima volta un arbitro sospese la gara. Quell'arbitro era Claudio Gavillucci che dopo quell'episodio fu “punito”: finì estromesso dalla classe arbitrale. Fece causa, e grazie a lui si scoprì tra le altre cose che i referti non venivano compilati. A Radio anch'io sport ricorda

"Mi attenni alle disposizioni Uefa e Fifa, da quel momento invece in Italia cambiarono le procedute, sovvertendole. Ad oggi, rispetto agli altri Paesi europei in Italia l’arbitro non è più l’unico responsabile della sospensione della gara, ma è demandato tutto al responsabile della forza pubblica. Da quel 2018 qualcosa è cambiato. Sono contento di aver dato il La ad una fase di consapevolezza. Vedo le reazioni a tutti i livelli, oggi si riconosce che in Italia c’è il problema del razzismo“.

 “Io non ho mai trovato la pistola fumante, qualcosa che indicasse che quella decisione fu il motivo della mia dismissione. Sicuramente ho trovato tanti elementi che non tornavano, e che poi ha avviato ad una rivoluzione interna nel metodo di valutazione degli arbitri. Oggi è molto più trasparente. Non ci dovrebbe essere una regola scritta, gli arbitri e tutti gli attori in campo dovrebbero essere guidati dal buon senso. L’atteggiamento di Maresca per Maignan è quello giusto, la comprensione per chi sta lì per giocare e invece si deve sorbire 90 minuti di insulti irripetibili”.

“Io mi ricordo come furono commentati i cori a Koulibaly nel 2018, sia da chi era a capo del governo, delle istituzioni. Addirittura c’era chi auspicava l’allontanamento dei microfoni dalle curve per risolvere il problema, così a casa non avrebbero sentito i cori. Oggi non c’è più quell’atteggiamento, per fortuna. Ora però c’è bisogno della lotta, di fare un altro passo. Quello che ho visto in altri Paesi come l’Inghilterra. Il mio gesto fu enfatizzato dal mondo esterno al calcio, e non da quello interno“.

“Io auspico che i giocatori, che hanno un potere mediatico enorme, diano il primo segnale. Se Maignan non fosse uscito dal campo, oggi non staremmo qui a parlare dell’accaduto. Gli stadi non di proprietà in Italia sono in mano agli ultras. Le società poco possono fare. Avere il controllo dello stadio facilità l’individuazione delle persone responsabili”.


Tags: razzismo arbitro koulibaly

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