Dybala sveglia o perdi il posto davvero col 4-3-3

La sfortuna di Dybala è avere un allenatore che non guarda in faccia a nessuno, che non si pone il problema di mandare in panchina un top-player da 100 e passa milioni di euro. La sua fortuna è che lo stesso allenatore, di Allegri ovviamente si parla, è solito cambiare moduli, schemi e uomini senza fissarsi mai sullo stesso sistema di gioco. Joya e dolori della Juve, l'argentino che piace a Mourinho (e a tanti altri) che farebbero follie per lui ma che in bianconero non trova spazi. L'ultima trovata tattica di Allegri lo lascia fuori gioco: quel 4-3-3 con cui la Vecchia Signora è tornata Signora senza essere più Vecchia non è il modulo che fa per Paulo. Con la crescita di Douglas Costa, con l'usato sicuro di Cuadrado e con le smanie emergenti di Bernardeschi cui si somma l'imprescindibilità di Mandzukic in qualsiasi ruolo lo si metta, ecco che Dybala oggi come oggi è solo...la riserva di Higuain. Un paradosso ma allo stato le cose stanno così. Con il centrocampo a 3 che protegge la difesa (non a caso rinata e capace di non prendere più gol) Dybala può elemosinare solo spezzoni o sperare in una squalifica del Pipita, perchè può giocare solo centravanti. Anomalo finchè si vuole ma comunque punta centrale. Allegri però, si sa, è tecnico coraggioso ma anche saggio: al miglior Dybala non rinuncerebbe in nome e per conto di un integralismo tattico, per cui ora sta solo al giocatore. Dovrà dimostrare quando gliene sarà data l'opportunità (il derby di coppa Italia col Torino, per esempio) di essere tornato il giocatore che cambia le partite, che segna e dà assist, che illumina la scena e risolve. La Joya di prima, insomma. In quel caso Allegri potrebbe tornare al 4-2-3-1 e trovargli posto. Ma solo in quel caso...

Stefano Grandi