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Donnarumma dice no, Stendardo dimostrò il contrario: studiare e giocare si può?

06/07/2017 13:52

Donnarumma dice no, Stendardo dimostrò il contrario: studiare e giocare si può? |  Sport e Vai

Calcio e studi possono andare d'accordo? A vedere il comportamento di Donnarumma che, vicino ad un rinnovo da 6 milioni a stagione ha preferito andare a mare piuttosto che presentarsi alla maturità, l'impressione è che siano due poli difficilmente conciliabili. Ma per un portiere che dà un calcio agli studi c'è anche la storia di chi, come Stendardo, solo pochi anni fa preferì prendere una multa dalla sua società (l'Atalanta) rifiutando la convocazione per andare a sostenere l'esame di avvocato. Due casi agli antipodi. Donnarumma ha fatto infuriare i suoi professori (“Un comportamento che rappresenta una grave mancanza di rispetto per la scuola, per la Commissione e per gli studenti delle classi coinvolte, Donnarumma ha chiesto di sostenere le prove suppletive. Il Miur, giustamente, cerca di incoraggiare coloro che si dedicano allo sport ma vogliono comunque proseguire negli studi. Nel caso del signor Donnarumma si è ritenuto che la partecipazione ai Campionati Europei under 21 giustificasse la richiesta. Chiaramente questo ha comportato un rallentamento dei lavori: i colloqui d'esame sono stati interrotti per consentire all'ormai ex candidato di sostenere le prove scritte. Molti candidati hanno problemi familiari gravi. Eppure sono venuti ad affrontare le loro prove. Forse supereranno gli esami, forse no, in ogni caso non si sono sottratti), Stendardo nel 2012 fece infuriare l'Atalanta. Il difensore, ex Napoli, doveva essere nella lista dei convocati per la partita di coppa Italia contro la Roma ma preferì declinare per raggiungere Salerno, e sostentere l'esame di Stato per diventare avvocato. Il commento del tecnico bergamasco di allora, Colantuono, fu drastico: Stefano Colantuono: "Il caso ha voluto che il suo esame di Stato fosse nella stessa settimana in cui abbiamo coppa Italia e Juventus. Ci sono dei regolamenti, noi siamo a disposizione dell'Atalanta, siamo dei professionisti ben pagati. A volte si possono fare delle deroghe, come già successo con Stendardo, ma stavolta la situazione era delicata. Se ne assumerà la responsabilità”. La storia finì male al momento, perchè oltre alla multa Stendardo venne bocciato. Ma non si tirò indietro e due anni dopo centrò il traguardo ottenendo il punteggio complessivo di 285: "Volevo dimostrare come sia possibile conciliare la professione di calciatore con gli studi universitari che prima mi hanno portato alla laurea in giurisprudenza e adesso al superamento dell'esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione forense. Noi calciatori siamo degli autentici privilegiati sia sotto l'aspetto professionale sia sotto l'aspetto dello stipendio che percepiamo. Facciamo il lavoro più bello del mondo e lo facciamo con passione. Superando l'esame di Stato credo di avere dimostrato che nessun traguardo sia impossibile da tagliare, in qualunque ambito, se si ha in corpo la voglia, la determinazione di raggiungerlo. Sacrifici e rinunce non sono mancati, anche perchè la doppia prova è stata particolarmente impegnativa, ma ne valeva assolutamente la pena". Donnarumma ha mai sentito parlare di questa storia?

Stefano Grandi


 

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