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Donadoni, che signore quando parla del Napoli

20/11/2020 08:55

Donadoni, che signore quando parla del Napoli |  Sport e Vai

Subentrato ad Edy Reja quando il Napoli stava scivolando giù in classifica al suo secondo anno di serie A dopo il tunnel tra C e B, Roberto Donadoni non ebbe fortuna sulla panchina azzurra. Anonimo il finale di stagione del primo anno, breve - appena sette partite senza squilli - il secondo anno. Eppure l'ex ct non ha ricordi negativi della sua esperienza partenopea e se li ha non li esplicita. Parlando alla Gazzetta, infatti, Donadoni preferisce ricordare solo le cose belle di quel periodo nel presentare Napoli-Milan di domenica

È stata una parentesi che non è durata molto ma ho avuto modo di capire cosa voglia dire il Napoli per i tifosi. La sensazione che ho sentito da allenatore con quel tifo non l’ho mai sentita altrove. Sono esperienze che mi porto dietro.  Ibra? Dal punto di vista atletico è qualcosa di assolutamente importante. Mi ricordo Ibra di 10 anni fa e dava l’impressione di essere un giocatore che non riusciva a trovare empatia con i compagni. Ora è esattamente l’opposto, oltre ad avere le sue doti tecniche. I compagni hanno assoluta fiducia in lui”.

Per Donadoni Napoli e Milan ora si equivalgono, se la giocano alla pari.

Questo Milan come il primo di Sacchi? Sacchi arrivava da squadre di caratura inferiore, c'era scetticismo. Quel Milan, però, era farcito di grandi giocatori e questo ha fatto la differenza. Gattuso? Ha fatto un percorso non facile, ora è in un grande club, in uno stadio immenso, con un pubblico incredibile e sta dando un'impronta importante. Non ha ereditato il Napoli in una situazione facile e dimostra di essere cresciuto molto


Tags: milan napoli donadoni

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