Diritti tv, la Lega risponde a De Laurentiis e spiega il no alle gare in chiaro

Luigi De Siervo, amministratore delegato della Serie A, ha rilasciato un'intervista a Il Sole 24 Ore per parlare del tema diritti Tv che sta tenendo banco nell'ultimo periodo, scatenando parecchie polemiche.
Gli accordi per i prossimi cinque anni prevedono il mantenimento della formula attuale, ovvero la suddivisione tra DAZN e Sky di tutte le gare del massimo campionato italiano di calcio, con 10  match per la piattaforma streaming, di cui 7 in esclusiva, e 3 per la pay-tv:
Dopo essersi mostrato fiducioso rispetto al lavoro svolto per l'assegnazione dei diritti tv e i futuri introiti che questi comporteranno, De Siervo ha voluto rispondere al presidente azzurro Aurelio De Laurentiis che nei giorni scorsi aveva dichiarato di non stimare questo sistema, definendolo pericoloso per il calcio italiano.

Quello che posso dire è che abbiamo ottenuto un risultato che ritengo eccellente. Siamo riusciti da un lato a garantire un floor rilevante pari a 900 milioni annui rispetto agli attuali 927. Ma soprattutto abbiamo raggiunto quello che cercavamo di ottenere con il canale tematico: la possibilità di guadagnare soldi ulteriori, ma senza rischi per la Serie A.

Prima di concludere, l'amministratore ha raccontato una novità sulla visibilità delle partite:

Lavorando di fino siamo riusciti a configurare una serie di pick, partite, migliori per Sky consentendole di alzare la propria offerta come ha fatto. Quanto a DAZN per la prima volta nella storia della Serie A, per promuovere l’inizio della stagione e incentivare i nuovi abbonati avrà la possibilità di trasmettere, “free-to-air” e sempre sul proprio sito o app, un massimo di 5 gare a stagione.

A cura di Massimo Santalucia