26/06/2023 18:15
L'asticella posta dal bando sopra il miliardo di euro per stagione forse era troppo ambiziosa, sta di fatto che l'asta per i diritti tv di questo mese non ha raggiunto gli obiettivi sperati. Le proposte avanzate dai broadcaster - DAZN, Sky e Mediaset - non hanno soddisfatto le richieste, fermandosi a metà gli 1,15 mliardi di euro indicati come soglia minima.
Intanto l'assemblea di Serie A del 30 giugno è stata rimandata al 3 luglio, un piccolo slittamento comunque indicativo dell'aria che si respira in Lega. Il miliardo è sostanzialmente una conditio sine qua non per mantenere sostenibile il nostro campionato, che cambia principalmente e maggiormente dei diritti televisivi.
E che la situazione sia delicata lo conferma anche il massimo dirigente della FIGC, ovvero il presidente Gabriele Gravina, che ha ammesso:
Tutti pensavamo, forse ci eravamo un po’ illusi, che i risultati delle squadre italiane potessero avere avuto un appeal. Ma la domanda che ci dobbiamo porre sul made in Italy, che l’Italia ha perché ha una forza scolpita nella storia, è se è giusta la qualità del prodotto che noi offriamo. Su questo probabilmente dobbiamo fare una riflessione, su un progetto molto più ampio e complesso.
Certo, noi viviamo all’80% sulle revenue collegate ai diritti. Siamo disponibili a discutere con la Lega di A assegnandogli delle Golden Share e tutto quello che la Lega riterrà opportuno per migliorare la qualità di questo prodotto.