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De Laurentiis-Sarri tormentone infinito ma la politica di Adl è chiara

10/10/2017 10:50

De Laurentiis-Sarri tormentone infinito ma la politica di Adl è chiara |  Sport e Vai

Stupisce e un po' infastidisce che anziché esaltare il primato solitario in classifica e concentrarsi sul trittico terribile che aspetta il Napoli, che affronterà in 7 giorni Roma, City e Inter, a tener banco sia sempre e solo il futuro di Sarri. La famosa clausola da 8 milioni di euro, le sirene straniere dopo che i metodi integralisti e spettacolari del tecnico ex Empoli hanno varcato i confini nazionali e tutto quanto fa mercato in tempi non adeguati. Eppure mai come in questi giorni della sosta è il futuro di Sarri l'argomento principe, come se non ci fosse un presente tutto da vivere e obiettivi concreti per i quali combattere. Fortuna per il Napoli che i calciatori non si stiano facendo condizionare in niente da queste voci: da mesi in testa hanno solo lo scudetto e non hanno neanche più paura a dirlo in faccia al mondo ma la querelle-tormentone resta e un po' ha stufato. De Laurentiis è stato “costretto” a parlarne anche ieri a Firenze dicendo: “Ha un contratto fino al 2020, ma c’è una clausola di 8mln se vuole andare via, ma per un allenatore è una clausola alta ma se per qualcuno i soldi non valgono più… Alcuni club hanno sfasciato qualsiasi mercato e che dire, invece di fare i contratti dovremo incatenarli d’ora in poi”. Sarri la sua già l'ha detta (“resto concentrato su quello che dobbiamo fare, devo molto al presidente, poi si sa che le storie a un certo punto finiscono”) ma soprattutto in passato aveva esposto chiaramente il suo pensiero (“a questo punto della carriera devo monetizzare, da giocatore guadagnavo pochissimo e fino a qualche anno fa allenavo in serie C, lo devo alla mia famiglia”). Quello che forse non è ancora chiaro a tutti è che De Laurentiis è disposto a riconoscergli un aumento ma le cifre che ballano (superiori ai 4-5 milioni di euro) non li darà mai a un allenatore che è convinto di aver “scoperto e lanciato” nel grande calcio. Il presidente del Napoli ha ormai piena fiducia nelle sue stesse doti di competente ed è sicuro che se l'attuale tecnico dovesse scegliere i soldi promessi da altri club (“ce ne faremmo una ragione”) potrebbe trovare un “altro Sarri” in giro senza che cambi nulla. Se c'è da spendere, il patron partenopeo preferisce farlo per i giocatori. Un esempio? Le parole dette su Mertens alla domanda se c'è il rischio che vada via: “I soldi che gli danno gli altri glieli posso dare io e continuare. E poi giocare in altre sponde dove, improvvisamente, non si rende come in casa Napoli... non so quanto possa essere piacevole a fine carriera. Io preferisco fare come il madridista, come Cristiano Ronaldo, farebbe bene a cambiare? Noi non siamo il Real Madrid, ma forse per Mertens lo potremmo rappresentare". La sua politica è questa. Prendere o lasciare.

Stefano Grandi


 


Tags: napoli de laurentiis sarri

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