De Laurentiis-Sarri in stand-by: il nodo è l'ingaggio, come finirà?

Il tormentone continua. E si rinnova ogni anno con nuove puntate. Le stoccate di ieri di De Laurentiis sul possibile futuro di Sarri sono solo il primo step di una trattativa che durerà a lungo e per diversi motivi. Il primo è che, almeno fino allo scontro diretto con la Juventus, il tecnico del Napoli non vuole distrazioni e chiede di pensare solo al campo. Il secondo è che vuol prendere tempo per capire se davvero qualche altro club sarebbe disposto a pagare la clausola di 8 milioni di euro (e a garantirgli uno stipendio annuo di almeno 4 milioni). Il terzo è che la società, dal canto suo, si sente con le spalle al sicuro. Un contratto Sarri già ce l'ha ed a cifre concordate, la suggestione del rinnovo è teorica perchè fino al 2020 l'attuale tecnico ha un impegno scritto. De Laurentiis ha voluto mettere i puntini sulle i per ricordare più cose: 1) che la vera garanzia del Napoli di ieri, oggi e domani è lui, a prescindere da chi sieda in panchina; 2) che anche in caso di scudetto non potrà cambiare la filosofia del club (“vediamo se Sarri vuol rischiare con noi”) e che quindi spese folli per stipendi da top-player non saranno possibili mai o quasi; 3) che se qualcuno paga la clausola non sarà colpa sua un eventuale addio di Sarri ma nel dire questo ( “Se qualcuno volesse affrontare questo problema della clausola sarebbe legalmente ineccepibile e noi dovremmo farci da parte”) il presidente ha anche lanciato un messaggio preciso al tecnico. Ovvero: l'aumento te lo do ma non quanto chiedi tu. Il nodo in fondo è proprio l'ingaggio, Sarri vorrebbe 4 milioni netti a stagione (“devo monetizzare – disse l'anno scorso – lo devo alla mia famiglia”), mentre il Napoli intende spingersi a 2,5 milioni di base fissa più bonus a obiettivi. L'altro aspetto è quello tecnico: Sarri vorrebbe trattenere tutti i migliori (ed evitare quindi possibili cessioni di Koulibaly, Jorginho, Mertens e Insigne che sono i più cercati) ed avere altri giocatori di livello internazionale. Il punto è anche un altro: davvero c'è qualche club all'estero (in Italia no, tutte le panchine delle big sono confermate) disposto a investire 8 milioni di clausola+4 di ingaggio all'anno per Sarri? Al momento lo Zenit è il solo club che si sarebbe fatto vivo, dell'interessamento di Chelsea e Psg si parla ma non ci sono conferme anche perchè si aspetta di capire come volgerà il valzer delle panchine di tanti top-team. Tutto rimandato, dunque, e ci si aspetta un mese di reciproche riflessioni tra De Laurentiis e Sarri. Il presidente il messaggio l'ha mandato, ora tocca al tecnico.

Fabrizio Piccolo