Da operaio a campione, auguri a una bandiera Juve

Arrivò alla Juventus a 22 anni, se ne andò a 28 dopo aver vinto 2 Scudetti, 2 Coppe Italia, 2 SuperCoppe Italiane, una Coppa Uefa, una Champions League, una SuperCoppa Uefa e una Coppa Intercontinentale. Ma Moreno Torricelli è entrato nel cuore dei tifosi bianconeri soprattutto per la grinta che metteva in campo, per lo spirito di sacrificio e per la capacità di arare la fascia destra, sempre pronto a difendere e a rilanciare l’azione d’attacco. Oggi l’ex terzino - oggi commentatore - compie 49 anni, meritandosi gli auguri da tutto il mondo Juve. A differenza di tanti altri campioni bianconeri, Torricelli non era dotato di grande talento, ma seppe conquistarsi ogni minuto in campo grazie alla fatica e al lavoro in allenamento. 

GLI INIZI IN FABBRICA. Nato a Erba, aveva iniziato tra i dilettanti: Oggiono in Promozione, Caratese in D. Ma il calcio è (ancora) solo un divertimento, nel frattempo Torricelli lavora come falegname in una fabbrica. Nel 1990 la Juventus affronta in amichevole la Caratese, Giovanni Trapattoni lo nota e suggerisce alla dirigenza di acquistarlo: l’affare costa un’inezia per la Juve, 50 milioni di lire, ma si rivelerà molto redditizio. 

L’ESORDIO. Nel 1992 l’esordio in Serie A contro l’Atalanta, in breve Torricelli diventa titolare e inizia a collezionare trofei: nello spogliatoio Roberto Baggio lo chiama Geppetto, richiamando il suo passato da falegname, e il soprannome gli resterà attaccato per tutta la carriera. Arriva in nazionale, giocando gli Europei ’96, poi lascia la Juve nel ’98 per ritrovare Trapattoni alla Fiorentina, poi una breve esperienza in Spagna all’Espanyol e la carriera chiusa in B, all’Arezzo. Ma il bianconero gli resta nel sangue e oggi può dimostrarlo nei suoi commenti a Juventus Tv. Sulla fascia o in televisione, Torricelli resta uno juventino vero.