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Conte spinge l'Italia: Puoi battere l'Inghilterra, ecco come fare

09/07/2021 09:47

Conte spinge l'Italia: Puoi battere l'Inghilterra, ecco come fare |  Sport e Vai

Attraverso un lungo e dettagliato articolo sulla Gazzetta dello Sport, Antonio Conte spinge l'Italia in vista della finale di Euro 2020 con l'Inghilterra. L'ex Ct ha piena fiducia nelle potenzialità degli azzurri e anzi respinge al mittente le critiche per l'atteggiamento rinunciatario contro la Spagna, tirando in ballo l'indice di pericolosità che per le Furie Rosse, nonostante il dominio, è stato piuttosto basso. Insomma, un'analisi a 360 gradi con tanto di consigli a Mancini su come battere gli inglesi.

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Ecco alcuni stralci del ponderoso articolo firmato dall'ex tecnico dell'Inter:

"L'Italia è arrivata in finale con pieno merito. Perché si è dimostrata più completa di ogni avversario incontrato e capace di gestire diverse situazioni di gioco, sia in fase di possesso che di non possesso palla. Cercando di mantenere sempre una propria idea, identità e stile, ma sapendosi anche adattare alle qualità fisiche, tecniche e tattiche degli avversari, per trovare il modo migliore di ottenere il massimo risultato. A volte ha dominato, altre volte ha mostrato resilienza, carattere e spirito di sacrificio esaltando le qualità collettive e individuali. Il grande merito di Mancini è aver dato alla squadra tante conoscenze che i giocatori dimostrano di aver mandato a memoria. Il nostro c.t. deve andarne orgoglioso. Una partita si può vincere o perdere anche per episodi, ma chi studia calcio sa quanto lavoro c'è dietro e la lunga striscia di risultati positivi e l'approdo a questa finale degli Europei hanno radici profonde. Il nostro calcio d’altra parte è sempre stato fatto di studio, applicazione e conoscenze. Ci sarà un motivo se nei grandi tornei siamo quasi sempre arrivati fino in fondo. L’Italia resta una garanzia. Lo dice la nostra storia".

Quindi su Italia-Spagna:

"Ho da sempre una grande stima di Luis Enrique, come tecnico e uomo, dei suoi valori e della sua caparbietà. Sta avviando un nuovo ciclo nel solco della tradizione calcistica spagnola, con molti giovani di grande talento. Hanno sicuramente disputato un ottimo torneo. Ma il mio giudizio sulla partita della Spagna contro l’Italia è meno entusiasta rispetto a tanti altri che ho letto o ascoltato. Si è parlato tanto del loro possesso palla e del dominio del gioco. Ma cosa si intende per dominio del gioco e cosa deve portare? Per come lo intendo io, deve portare ad azioni da gol e situazioni di pericolo per gli avversari. E da questo punto di vista il dominio spagnolo contro l’Italia non è stato così evidente. Se il possesso palla non trova sbocchi in verticalizzazioni verso la porta avversaria o crea degli uno contro uno sugli esterni, non genera pericoli e diventa sterile. Al di là delle percentuali sul possesso, diventa fondamentale guardare l'indice di pericolosità di una squadra. Perché puoi tenere il pallone quanto vuoi, ma se non crei, non tiri e non segni, non vinci".

Ecco il vero punto di forza dell'Italia:

"Con tutto il rispetto per tutti gli altri giocatori, oggi il punto di forza dell'Italia è rappresentato dal trio Donnarumma-Bonucci-Chiellini. Loro tre insieme danno sicurezza a tutta la squadra. Considero Donnarumma uno dei tre migliori portieri al mondo: decisivo tra i pali, coraggioso nelle uscite e abile con i piedi. E di Bonucci e Chiellini, cosa dire? Nonostante mille battaglie, sentono ancora l'odore del sangue. Mentalità vincente, esperienza, carattere, forza. Nella gestione dei momenti sono due assoluti top player nel ruolo".

Salvate il soldato Immobile:

"Non condivido le critiche a Immobile, fa un lavoro sporco, disturba sempre i due centrali avversari, attacca lo spazio. Al di là dei gol, i suoi compagni ne sfruttano il lavoro. L'idea di un falso nove per l'Italia non mi pare appropriata. Insigne non ha quelle caratteristiche, verrebbe snaturato. E ci troveremmo con pochi riferimenti in area avversaria".

Il punto debole dell'Inghilterra:

"Un loro punto debole? Se la difesa viene pressata nella costruzione da dietro sono meno bravi della Spagna a eludere il pressing avversario. Però se vai a prenderli con una pressione ultra offensiva poi, se ne escono, bisogna stare attenti alle loro frecce davanti. E si torna al discorso del saper leggere i momenti durante la partita da parte dei calciatori".

Infine, l'effetto Wembley:

"L'Inghilterra aspetta questa partita da una vita. Non hanno mai vinto gli Europei e l'unico trionfo ai Mondiali è datato 1966. L'aiuto di Wembley può essere una spinta enorme ma anche una zavorra, perché i calciatori potrebbero sentire la pressione. Quando sono andati in svantaggio con la Danimarca hanno mostrato un po' di difficoltà a livello emotivo, così come all'inizio del secondo tempo supplementare per la paura che l'obiettivo a portata di mano potesse svanire. Noi avremo meno tifo sugli spalti, ma più esperienza di loro in campo. Sappiamo cosa significa disputare le finali. E sappiamo anche come si vincono".


Tags: italia conte inghilterra

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