Come prima, più di prima: La Juve balla da sola e non ha ancora fatto vedere tutto

Tre giornate e già l'anti-Juve non c'è. O se c'è, cambia di domenica in domenica. Come negli anni scorsi, come dalla prima rinascita targata-Conte e continuata col ciclo super di Allegri. Arriva la sosta e già c'è un piccolo solco:più tre sul Napoli, più sei sul Milan (che ne deve recuperare una), più cinque su Roma ed Inter, più sei sulla Lazio. Non è ancora una fuga ma, guardando il calendario, potrebbe diventarlo presto perchè se i bianconeri sfrutteranno al meglio il prossimo trittico, battendo in casa il Sassuolo, in trasferta il Frosinone e il Bologna in casa, ecco che le cose inizieranno a prendere una piega ben precisa. Ma non è solo la classifica a legittimare ottimismo: i 9 punti ottenuti dalla Juve finora sono arrivati senza il contributo di tanti assi che ancora devono mostrare il loro potenziale. E non parliamo solo di Ronaldo, che presto si sbloccherà e probabilmente non si fermerà pi. Allegri ha tante cartucce ancora inutilizzate, da Dybala ad Emre Can, e una rosa che ha dimostrato di avere ancora fame e voglia. Non c'è solo la Champions, che tra due settimane inizierà a riempire i pensieri, la Juve non molla niente. E il campionato resta un obiettivo. Sono bastati 270' per far emergere i valori: bianconeri più forti dello scorso anno, le altre no. Non la Roma, apparsa più fragile e incompleta. Non il Napoli, che deve digerire il cambio di panchina e di gioco. E Inter e Milan potranno anche migliorarsi ma restano lontani, così come la Lazio. Allegri dovrà essere bravo a creare subito un vuoto e a gestire questo vantaggio con solerzia, alternando i giocatori senza cedere nulla per strada. Il primo big-match, col Napoli alla settima, è lontano ma non poi tanto. E il sogno di rimanere a punteggio pieno con 21 punti distanziando subito tutti non è utopia.