Chelsea, Conte: Cudicini il mio maestro d'inglese, canto meglio di Ancelotti

Antonio Conte si confessa sul sito ufficiale del Chelsea. Rispondendo alla domande di Rick Glanvill, storico dei Blues, l'ex Ct azzurro racconta che "in passato ho seguito a lungo il club, molti giocatori italiani hanno giocato qui, ma anche allenatori. Vialli, Zola e anche Di Matteo, con cui ho giocato in Nazionale. Con Gianluca ho giocato molti anni alla Juve. Abbiamo vinto la Champions League insieme e io sono diventato capitano quando lui se n'è andato. Questa per me è la mia prima esperienza all'estero. All'inizio non è stato semplice. Ma ora mi sto abituando. Sono fortunato a stare a Londra e in una realtà come quella del Chelsea. Abbiamo un bellissimo centro di allenamento e un presidente che è molto vicino alla squadra, Abramovich". Le lezioni di inglese gliele ha date un insegnante d'eccezione: "La mia famiglia è rimasta in Italia e io ho lavorato molto. Carlo Cudicini (ex portiere e ambasciatore del Chelsea, ndr) mi aiuta moltissimo; passiamo molto tempo insieme. Ed è anche il mio maestro d'inglese. Dopo le conferenze mi dice quali sono gli errori da correggere. E mi aiuta anche a spiegare le cose correttamente ai giocatori e al club". Quindi sugli aspetti più legati al campo: "Per trionfare non in una partita ma nella guerra, si deve creare un bello spirito di squadra. Si deve sfruttare il potenziale di ogni giocatore al meglio. Per vincere è fondamentale creare un vero gruppo, per potere andare avanti anche nei momenti difficili. Troppi soldi che girano? Da giovane ho avuto un'educazione molto rigida. I miei genitori mi hanno insegnato il vero valore dei soldi e che questi non sono tutto. Non è facile per nessuno rifiutare determinate offerte. Ripeto, i soldi sono importanti ma non tutto". Ottimo anche il rapporto coi tifosi: "Mi ricordo dopo la vittoria alla prima giornata contro il West Ham, quando esposero il tricolore. Mi hanno mostrato entusiasmo e passione ed è bellissimo sentire il mio nome durante la partita. Qualche volta mi imbarazza, ma è fantastico. La prima volta mi è successo con l'Everton". Infine una battuta sulle sue doti canore: "Canto meglio di Ancelotti, posso superarlo nella celebrazione, ma solo se realizziamo il sogno di vincere il titolo".