Champions, Ancelotti: La finale non mi fa paura, meglio che vederla in tv

Per la flemma e il savoir-faire è forse il più “spagnolo” dei tecnici italiani, Carlo Ancelotti. Ed anche per questo la finale di Champions di sabato contro l’Atletico Madrid è, almeno al momento, un pensiero gioioso e non un’ossessione. Il tecnico del Real Madrid ha cominciato a presentare oggi la gara in una settimana che si annuncia infuocata. Con Cristiano Ronaldo recuperato, Pepe e Benzema in dubbio e Xavi Alonso squalificato la formazione è un mezzo rebus ma per Ancelotti cambia poco: “Credo che non ci siano segreti per questa partita. Le due squadre si conoscono molto bene e sarà come tutte le altre finali, molto equilibrata. Giocheremo contro una squadra solita, che ha lavorato bene e attacca in maniera compatta. Avremo bisogno dell’appoggio del pubblico che ci ha già aiutato nella finale di coppa del Re col Barcellona e nella semifinale col Bayern”. L’ossessione della “decima” non c’è o almeno è ben mascherata: “Sono molto orgoglioso di essere arrivato alla finale di Champions con il Real Madrid. Non sento alcuna pressione, piuttosto sono felice per la possibilità che ho di vivere da protagonista un momento come questo. Il lavoro che abbiamo fatto, soprattutto in Champions, è stato molto buono. Molte squadre vedranno la partita in televisione, noi abbiamo invece la fortuna di giocarla. Ho avuto la fortuna di giocare molte gare come questa, è la settima finale per me e mi appresto a prepararla nella migliore maniera possibile”. Favoriti per Ancelotti non ce ne sono (“Sarà una partita equilibrata”) mentre l’uomo partita può essere chiunque, come Bale ad esempio: “E’ in buona condizione, è molto motivato perché è la sua prima finale di Champions e sono sicuro che farà una partita fantastica. La cosa importante è essere sereni e non aver paura”. Si dice che in caso di sconfitta potrebbe andar via, e qui Ancelotti torna “italiano” e scaramantico: “Non so cosa succederà se perdiamo, penso solo a vincere ma il mio futuro è chiaro sia con sia senza la Decima: sono contento di rimanere qui”.