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Caos Napoli: Sarri-De Laurentiis, il primo round dopo il Palermo?

21/02/2017 09:58

Caos Napoli: Sarri-De Laurentiis, il primo round dopo il Palermo?  |  Sport e Vai

NAPOLI SARRI DE LAURENTIIS

Il silenzio degli innocenti. Il bavaglio imposto a giocatori, tecnici e dirigenti dal presidente De Laurentiis dopo la 'sparata' di Madrid non ha evitato polemiche e illazioni, nè messo a tacere voci. Anzi, se possibile, l'assordante mutismo del Napoli è diventato terreno fertile per illazioni, retroscena e nuovi scoop. La Gazzetta dello Sport, in particolare, nell'edizione odierna racconta di un clamoroso antefatto nel burrascoso rapporto tra allenatore e presidente del Napoli, risalente al pareggio casalingo contro il Palermo datato 28 gennaio.

NAPOLI SARRI DE LAURENTIIS: IL RETROSCENA COL PALERMO 

Anche dopo il deludente 1-1 coi siciliani De Laurentiis avrebbe tuonato nel ventre dello stadio, ma in quella occasione non davanti alle telecamere. Critiche, insulti, urla e toni poco consoni ad un presidente di una squadra di serie A, con strali soprattutto rivolti al tecnico, 'reo' (anche in quella circostanza) di aver sbagliato la formazione iniziale. Critiche e veleni talmente accessi da indurre Sarri - sempre secondo la ricostruzione della Gazzetta - a sbottare a denti stretti: "Me ne vado". Minacce di dimissioni anche da parte del ds Cristiano Giuntoli, che ha cercato subito di ricomporre la frattura annunciando a De Laurentiis che avrebbe tolto il disturbo anche lui se Sarri fosse andato via. Una situazione esplosiva, dunque, con la deflagrazione avvenuta effettivamente un paio di settimane dopo, a Madrid.

NAPOLI SARRI DE LAURENTIIS: LA PRESA DI POSIZIONE DELLA SQUADRA

Col presidente a Los Angeles per impegni cinematografici, la situazione non si è più ricomposta. Neppure la convincente vittoria sul campo della mina vagante Chievo ha restituito parola e sorrisi ai protagonisti della querelle. Sarri, mortificato e ammutolito dal presidente, non ha potuto dire la sua sulla vicenda. Giuntoli, il 'nuovo' direttore sportivo che dopo un anno e mezzo non è stato ancora neppure presentato, non ha mai avuto facoltà di parola. Ed i giocatori finora hanno potuto esprimersi solo attraverso tweet e post sui social. Manifestazioni di unione, di compattezza, come quella ostentata da Pepe Reina sul suo profilo Twitter con tutti i giocatori azzurri. Già, azzurri. Perché negli spogliatoi del Bentegodi la squadra, additata almeno in parte da De Laurentiis come "inadeguata" e "priva di cazzimma" dopo il ko del Bernabeu, ha preso posizione anche su un'altra questione, esponendo la tradizionale maglia azzurra ritirata dalla circolazione per motivi sia commerciali che scaramantici subito dopo il pareggio casalingo contro il Sassuolo, datato 28 novembre. Da allora, per quasi tre mesi, solo maglia bianca con riga azzurra per il Napoli, oppure l'inedita maglia nera, la stessa 'esibita' a Madrid nella notte dei veleni e degli sfoghi, seguita dagli imbarazzati silenzi e da torbide voci a far da cornice. 

Rino Dazzo


Tags: napoli aurelio de laurentiis Maurizio Sarri

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