Camoranesi: Juve senza ritmo e impari a sfruttare Douglas Costa

Riconosce più meriti alla Lazio che demeriti alla Juve dopo il clamoroso 1-2 di ieri all'Allianz ma Mauro German Camoranesi, ospite negli studi di JTV, tnon lesina critiche alla sua ex squadra. Come si legge su Tuttojuve.com l'ex ala destra italo-argentina mette il dito nella piaga: "Il calcio non è matematica, è ovvio, altrimenti sarebbe troppo noioso, vorrei esaltare l’atteggiamento della Lazio più che dei difetti della Juventus, che è vero che non ha fatto una grande partita, però era riuscita a fare la cosa più difficile, andando in vantaggio quando non stava giocando bene. Uno quando viene in casa della Juventus e va in svantaggio di solito crolla. La Juve a mio avviso è una squadra che non ha ritmo, non ha ritmo. Bisogna muovere il pallone più veloce. La dinamica del calcio è data dal pallone, che è molto più veloce dei giocatori: quindi bisogna far muovere il pallone. Secondo me la Juventus ha sempre mosso il pallone tra i difensori, ma da metà campo in avanti non ha trovato quella dinamica che bisogna avere per sfondare una difesa come quella che ha presentato la Lazio". Dopo una parentesi sul Var ( “Funziona molto bene in altri sport, soprattutto nel rugby ed è una novità nel calcio. Sono 100 anni che il calcio si è giocato con errori e adesso bisogna aspettare che l’arbitro decida, che un signore dall’alto guardi lo schermo, mandi un messaggio, non si capisce molto bene. Io preferisco gli errori”) un elogio per Douglas Costa: “A me personalmente piace molto, l’ho visto giocare, è uno di quei giocatori che nel calcio moderno secondo me  fa la differenza perché salta l’uomo con la sua velocità. Quando prende palla – merito della propria squadra che gli fa arrivare il pallone – negli ultimi 20 metri, voglio vedere quanti sono i difensori che riescono a fermarlo. Se lo fai partire da 60 metri è un giocatore, se gli fai ricevere palla negli ultimi 20-25 metri è un altro giocatore. Ovviamente è arrivato da poco e uno spera che possa migliorare. A me i giocatori che saltano l’uomo – lo sapete – piacciono perché fanno la differenza”