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Calvarese: "Non c'era malafede in Di Bello, sapete cosa succede ora?"

29/08/2023 15:54

Calvarese: "Non c'era malafede in Di Bello, sapete cosa succede ora?" |  Sport e Vai

Continua a tener banco la polemica legata all'errore dell'arbitro Di Bello in Juventus-Bologna. Interviene anche l'ex arbitro Calvarese che, con un articolo su calcioefinanza, propone un altro punto di vista. Questi i passaggi significativi

Fa male sentir parlare ancora di sospetti. Non si capisce perché un calciatore possa sbagliare e un arbitro no: quello dello Stadium è un errore grave, ma come ce ne sono in qualsiasi campionato.  Sarà interessante al proposito ascoltare gli audio del colloquio fra arbitro e VAR, che presumibilmente chiariranno la dinamica: Di Bello avrà pensato che i due calciatori siano arrivati contemporaneamente, il VAR non avrà colto l’errore di valutazione dell’arbitro di campo non essendoci il pallone che viene raggiunto dai calciatori. Superficialità, non malafede.

Quando un arbitro viene “panchinato” per qualche settimana, questo serve anzitutto a preservarlo mediaticamente: una forma di protezione da potenziali critiche, un modo per non “bruciarlo”, per non comprometterlo ulteriormente. Ma soprattutto: per tornare ai vertici, dopo uno stop, il percorso è lungo. Si riparte dalla Serie B, si continua col VAR, poi con qualche partita da quarto uomo. Ci vogliono mesi per tornare a dirigere una partita di livello medio in Serie A, ancora di più per un big match. Non solo, perché se un calciatore non gioca per mesi continua a percepire il suo stipendio dal club, mentre non accade lo stesso a un arbitro, che smette di incassare i cospicui “gettoni” corrisposti a ogni direzione, subendo anche un danno economico. Di fronte a queste evidenze ogni sospetto deflagra: perché sbagliare “di proposito”, se le conseguenze sono così gravi?


Tags: juventus calvarese Di Bello

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