Calciomercato Sampdoria, Mihajlovic: Non penso ora al rinnovo

Garrone sta pensando a blindarlo per piazzare il primo colpo di calciomercato per la prossima stagione ma Sinisa Mihajlovic non ha fretta. Il tecnico della Sampdoria è concentrato solo sul presente ed alla vigilia della gara con il Cagliari svicola alle domande sul rinnovo: “Prima pensiamo a salvarci, poi penseremo a quello. Sono sereno, ma bisogna comunque stare attenti finchè non si raggiungono i punti necessari. Ragioniamo "step-by-step". Non  so quanti punti serviranno per la matematica salvezza ma sono sicuro che a fine campionato li avremo”. Ama il paradosso, l’ex centrocampista, che battezza la gara di domani con i sardi più dura del derby vinto lunedì scorso: «Sicuramente sarà una partita molto difficile, ancora più del derby. Il Cagliari è un'ottima squadra, che gioca bene e ha due attaccanti molto forti. Ci metterranno più in difficoltà rispetto al Genoa e dovremo giocare molto bene soprattutto in fase difensiva, anche con i nostri attaccanti». Il rischio, dopo la vittoria in un derby, è che la squadra si rilassi troppo, ma il tecnico non è preoccupato: «I ragazzi sono sempre stati concentrati e motivati, al di là dei risultati. Con loro è facile lavorare perché danno sempre il massimo e sanno che non possiamo mai permetterci di rilassarci. Mi piace usare il bastone quando le cose vanno bene, la carota quando vanno male». Contro il Cagliari quasi sicuramente mancherà Maxi Lopez, infortunato al dito del piede: «Sicuramente ci spiace per questo infortunio - ha ammesso il serbo - per la bella prestazione dopo il derby. Di solito un giocatore appena arrivato fa sempre subito bene, ma poi si tende a calare. Bisogna tenere conto che ancora non è pienamente ristabilito fisicamente». Il suo posto potrebbe essere preso da Okaka: «L'ho visto bene, si è allenato bene - ha ammesso il mister - È arrivato da poco, quindi non conosce ancora bene i meccanismi. Già pronto per giocare? Quelli che sono qui sono già tutti pronti. Dubbi di formazione? Al momento ne ho 3, uno a centrocampo e due in attacco. Non ho mai guardato l'età dei giocatori, ma sempre la qualità. Non è detto che se uno è giovane allora deve giocare: lo mando in campo se ha talento, se è giovane ancora meglio: ho piena fiducia in tutti».