Calciomercato Milan, Seedorf: Ho coscienza a posto, con me si è esagerato

A furia di sentire il suo nome ballare in continuazione sul calciomercato in questi mesi pensava di averci fatto l’abitudine ma anche Seedorf ha vacillato qualche momento, nonostante la flemma di cui si è dimostrato capace. Il tecnico del Milan non cambia rotta sulle voci che lo vorrebbero alla sua ultima gara sulla panchina rossonera. Non si sente lusingato dalla mezza apertura di Berlusconi che ha lasciato la porta socchiusa (“Ho detto che non avrei più parlato del presidente, da parte mia non è cambiato nulla. Non comunico con la mia società attraverso i media") ma ci tiene a precisare: "Ho un contratto, finché non so altre cose è questo il futuro. Per me non è una novità che si facciano altri nomi in panchina, vivo questo mondo da 23 anni. Ho grande orgoglio professionale, c'è tanta gente che scrive cose non vere e probabilmente non ce l'ha lo stesso orgoglio. Io non parlo più del presidente, non ho parlato con nessuno, molte sono vostre invenzioni. Ho dovuto smentire tre volte interviste fatte in Brasile perché erano state tradotte male, troppe cose false vengono scritte. Io ringrazio l'Italia, ma non sono italiano. Mi dispiace che un paese così importante calcisticamente si perda per queste cose. In questi mesi si è esagerato molto nei miei confronti". Detto ciò l’olandese preferisce mettere da una parte le spine e prendersi solo le rose dei mesi milanisti: “Mi sono divertito molto, ho imparato tantissimo e sono contento di quello che ho vissuto, della quotidianità e dell'interazione tra le parti che è stata molto bella. Ho fatto qualche errore sicuramente ma ho la coscienza completamente a posto. Ho visto una squadra molto coesa e senza quella diventa difficile tirare fuori qualcosa di positivo. Credo che i punti raggiunti nel ritorno siano stati dignitosi e questo è merito di un gruppo che ha voluto tirar fuori il meglio di sé. Non era facile a livello psicologico e fisico, complimenti anche allo staff. Errori? Vorrei farne tanti, solo così si può crescere e imparare. Se ne ho fatti, e ne ho fatti sicuramente, mi hanno aiutato a migliorarmi e a confrontarmi e a crescere. Fanno parte della vita". Un rimpianto però c’è, così come una partita che vorrebbe rigiocare: "Sicuramente quella con l'Atletico Madrid in casa ci è rimasta un po' così, ma il percorso fatto poi ha giustificato il tutto. Non sempre i galacticos vincono. L'Atletico Madrid è un gruppo molto coeso, h qualità individuali e tecnica. Sono tutti segnali importanti che il calcio dà sempre. Per questo è importante la coesione del gruppo". Stefano Grandi