Calciomercato Milan, Nainggolan: Ecco perchè ho scelto il progetto della Roma

Da un anno era diventato l’oggetto dei desideri sul calciomercato di tutte le big italiane e idealmente Radja Nainggolan ha fatto il giro d’Italia virtuale: dalla Juventus, cui sembrava destinato la scorsa estate al Milan, dove pareva dovesse approdare a gennaio, passando per l’Inter di Thohir che stravedeva per il quasi connazionale e il Napoli, ma alla fine il centrocampista del Cagliari è finito alla Roma. Una scelta sua, che il giocatore rivendica con orgoglio nella conferenza di presentazione in giallorosso: “La Roma mi ha cercato anche lo scorso anno ed è stata una delle poche società concrete. Il progetto è molto importante ed è il migliore per me nonostante altre società mi volessero. In estate non c'erano i presupposti per il mio trasferimento, anche da parte del Cagliari”. No al Milan, dunque, che si era chiamato fuori per bocca di Galliani prima che l’affare venisse chiuso (“ci tiriamo fuori dall’asta”) e no al Napoli con il quale c’era stato qualche screzio l’anno scorso dopo un tweet irriverente del presidente De Laurentiis. E dire che nelle altre squadre sarebbe stato titolare sicuro, mentre a Roma – con un centrocampo composto da gente come Pjanic, De Rossi e Strootman, il posto se lo dovrà sudare: "Penso di potermela giocare e non mi considero una riserva. Non è facile integrarsi in un gruppo che sta facendo bene ma farò di tutto. Sono scelte che spettano a Garcia. Sono convinto delle mie qualità, sono un lottatore e farò di tutto per metterlo in difficoltà. Nelle grandi squadre è più difficile giocare ma sono convinto di poter competere con gli altri". Dopo aver spiegato il perché del soprannome Ninja ( "E' nato grazie ai tifosi del Cagliari che vedevano la mia grinta in campo ed essendo di origini orientali mi hanno dato quel soprannome") racconta le emozioni dell’esordio in coppa Italia contro la Samp:  "Mi sono trovato subito bene anche se non è facile entrare in un gruppo già rodato. Devo ancora inserirmi meglio, ma ieri sono felice della vittoria e di quello che ho fatto. E' importante per me giocare in una squadra del genere. Cercherò di ripagare in campo la fiducia. Per ogni giocatore è quello di arrivare più in alto possibile. Voglio fare bene puntando in alto. A chi mi ispiro? Nasco trequartista e il mio idolo da ragazzo era Ronaldinho perché era l'unico che faceva la differenza. Oggi in Italia c'è De Rossi la cui storia parla da sola e anche Gattuso. Cerco di prendere il meglio da ogni campione. Negli ultimi quattro anni ho giocato da interno di sinistra, ma sono a disposizione del tecnico". Ai Mondiali ci pensa ma non più di tanto: "Io ho sempre detto che l'importante è quello che fai in campo a prescindere dalla squadra. Oggi sono alla Roma e magari avrò comunque un po' più di considerazione. Il Mondiale è un obiettivo e se farò bene avrò la mia possibilità. Io penso a dare il massimo. Qui c'è una squadra che può fare bene contro ogni avversario. Cercheremo tutti insieme di vincere qualcosa.  Lo scudetto? Ci sono otto punti di distacco ma lo scontro diretto sarà a Roma e finché la matematica non ti condanna è giusto crederci. La squadra è giovane ma piena di grandi giocatori. Facendo parte di questa squadra fra un paio di anni posso emergere a grandissimi livelli. E' la stessa cosa che è successa con il Belgio che è tornato a grandi livelli dopo dodici anni che mancava dal Mondiale".

Stefano Grandi