Calcio: Mou a Tourè: No a boicottaggio Mondiali in Russia

Non è passato sotto silenzio lo sfogo di Yaya Tourè che si è detto pronto ad invitare tutti i giocatori di colore a boicottare i Mondiali in Russia  del 2018 dopo i cori razzisti di cui il centrocampista del City è stato oggetto a Mosca durante la gara di Champions con il Cska. Anche Mourinho, alla vigilia della partita del suo Chelsea proprio contro i citizens, ha detto la sua e pur rispettando l’opinione di Tourè lo invita a cambiare idea: “Non sono d’accordo con lui. La sgtoria del calcio è fatta in maniera proporzionata da tante razze. I giocatori di colore hanno dato un contributo fantastico e i mondiali sono la più grande espressione di tute le differenti nazionalità, razze e parti della Terra. E’ giusto che i neri vi partecipino. Cosa è più importante? I miliardi di tifosi che vogliono vedere questo spettacolo o le poche centinaia di persone razziste? Combattiamo questa minoranza e diamo a tutto il resto del mondo cio che vogliono. Se io fossi un giocatore di colore penserei che è più importante quel miliardo di tifosi veri. Yaya ha tutta la mia simpatia e solidarietà. I miei valori sono noti. La maggior parte delle persone che frequentano gli stadi sono perbene, ma purtroppo c’è una minoranza che si comporta in modo incivile. Il calcio sta facendo di tutto per debellare il fenomeno, ma la battaglia deve cominciare nelle case, in famiglia e nelle scuole”. Dopo una battuta sul Clasico di domani in Spagna tra Real e Barcellona  (“Non dico nulla prima della partita perché intendo trascorrere una vigilia tranquilla. Sabato voglio andare a dormire sereno. Tifo per il Real, chiaro, ma non aggiungo altro”) il portoghese parla anche della multa da 8000 sterline che è stato costretto a pagare: “La cosa più importante è che l’arbitro della gara con il Cardiff ha scritto la verità nel suo rapporto. Talvolta i direttori di gara quando hanno una penna in mano deformano la realtà. Io ho accettato la multa, ma resto dell’idea che non meritavo l’espulsione. Non sono stato aggressivo e non ho detto nulla di offensivo, ma la cosa che conta è che posso andare in panchina contro il Manchester City”.

Stefano Grandi