Sport E Vai  Sport e Vai
Domenica 28 Aprile 2024
SEGUI SPORTEVAI SU

Buffon, retroscena e segreti di una lunga carriera: dall'avvocato Agnelli alla depressione

23/10/2023 19:36

Buffon, retroscena e segreti di una lunga carriera: dall'avvocato Agnelli alla depressione |  Sport e Vai

Tra successi, sconfitte, colpi di scena, aneddoti e momenti bui, come la depressione. Gianluigi Buffon ha raccontato al Tg1 i retroscena di una carriera lunga e piena di colpi di scena. A cominciare dalla venerazione per Giovanni Trapattoni. “È stato il mio vero idolo da bambino – le parole di Buffon – perché quando allenava la Juve e seguivo la squadra mi innamorai della sua figura in quei momenti. Ogni volta che si muoveva lo seguivo con un occhio particolare come all’Inter o al Bayern”.

“In questi anni ho sempre pensato di sminuire la parata su Zidane con la Francia – ha detto Buffon parlando del celebre intervento nella finale di Berlino -, perché al di là dell’importanza della gara non la vedevo così difficile. Recentemente l’ho rivista e devo dire che è stata bella perché lui ha dato al pallone una potenza incredibile con il colpo di testa. Il Mondiale è stato sicuramente l’apice nella carriera di ogni giocatore – ha poi aggiunto – . Qualcosa di talmente grande che non ti dà l’opportunità di viverlo con la gioia che ci vorrebbe in quel momento. La tensione, le responsabilità e la paura di non farcela scavalcano tutte le emozioni positive vissute. Non vedevo l’ora, dai quarti in poi, finisse il Mondiale perché il peso da sostenere diventava qualcosa di soffocante”.

Buffon ha poi raccontato quello che per lui è stato il momento chiave della sua vita: “Nel 1990 quando ho cambiato ruolo per essermi preso questa cotta per la porta. Ero un ragazzino ma non ero più giovane: sono diventato portiere a 12 anni e ho esordito in Serie A a 17”. Qualcosa di allucinante, in campo per Parma–Milan”.  Dopo arriverà la Juventus dell’avvocato Agnelli, con cui il portiere aveva un rapporto particolare. “Erano molto singolari le sue telefonate all’alba – ha dichiarato -. A due non ho risposto e prontamente mi chiedeva perché non avessi risposto alle 5.30 del mattino. Una sorta di provocazione e io sono sempre rimasto al gioco”.

Nel racconto di Buffon c’è spazio anche per le pagine buie: su tutte la depressione. “Avevo 25 anni – ha raccontato l’ex portiere -. I segnali sono stati di grande pigriza fisica e mentale. Sono sempre stato uno entusiasta e qualche giorno di down me lo sono sempre concesso, però poi questa cosa vedevo che si protraeva nel tempo. Mi sono impaurito perché mi ero accorto di non essere più il Gigi che conoscevo. Non mi stavo più bene e ho cercato di aiutarmi in un modo naturale, ovvero parlando con le persone più care senza aver nessun tipo di pudore”. 


Tags: buffon gigi buffon agnelli

Articoli Correlati