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Bruno Conti racconta i riti di Liedholm, il mago e lo schiaffo a Graziani

22/04/2022 11:21

Bruno Conti racconta i riti di Liedholm, il mago e lo schiaffo a Graziani |  Sport e Vai

I riti di Liedholm, le scaramanzie, le fissazioni, come quella per un mago tanto influente da dettargli persino la formazione. C'è anche quello nella biografia di Bruno Conti, scritta con Gianmarco Menga e di cui Il Fatto Quotidiano ha pubblicato alcuni stralci:

“Pure oggi ha preteso di fare la solita strada da Villa Pamphilj, dove siamo in ritiro, allo Stadio. Non importa che ci sia traffico: lui è la scaramanzia in persona e non sente ragioni. Una volta (…) c’era talmente tanta confusione per strada che Sergio (l ’autista) ipotizzò un tragitto alternativo. Non se ne parla disse Liedholm. Chiediamo una mezz’ora all’arbitro, ma la strada non si cambia per alcun motivo. Al rientro negli spogliatoi, noto che Liedholm si è adoperato nel suo ennesimo rituale di scaramanzia compulsiva. Le scarpe, che io e i miei compagni abbiamo lasciato sparpagliate vicino ai borsoni, sono tutte perfettamente allineate e distanziate. Il mister ogni volta aspetta che usciamo tutti dalla stanza per sistemare ogni singolo scarpino con il piede mancino e con le mani in tasca”.

In particolare, il mago Maggi

“per Liedholm è un amico e un consigliere infallibile. Pare che, quando allenava il Milan, Maggi gli abbia curato un’ulcera con sole tre sedute spiritiche”.

Una volta Graziani provò a ribellarsi:

“Mentre il mago ci viene incontro, Ciccio Graziani mi dice: “Brù, ma è lui quello del tuo amuleto?”. Annuisco (…) appena il mago si avvicina a noi, inizia a incalzarlo. “Tu sei il famoso Mario Maggi, vero? Ascolta, smettila di dire al mister le solite cavolate su astri, rituali e quant’altro. Gli fai solo del male al cervello. Falla finita”. Subito dopo alza la mano destra e gli dà uno schiaffo dietro al collo Noi restiamo impietriti, mentre Maggi non dice una parola e si dilegua. A quel punto mi rivolgo a Ciccio: “Non sai quello che hai fatto. Per Liedholm guai a chi lo tocca. È una specie di santità”. Qualche ora più tardi (…) il nostro dirigente ferma Graziani: “Liedholm ti vuole in camera sua”. Ciccio si fa bianco in volto, riesce solo a dirci: “Mi raccomando, se il mister vi chiede qualcosa, ditegli che era uno scherzo”.

Per lo svedese Liedholm altri rituali insospettabili:

“Nel giubbotto rosso e arancione con cui siede in panchina, nasconde decine di amuleti, tra cui cornetti di svariate dimensioni e un pacchetto di sale che serve per un altro rito: prima del fischio d’inizio ne prende due pizzichi e li getta dietro le spalle. Serve per scacciare il malocchio”.


Tags: Bruno Conti graziani Liedholm

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