Bivio Napoli: O affonda Mazzarri o torna nel tunnel, Higuain scalpita

Crocevia decisivo per entrambe: Inter-Napoli domenica è già gara di verdetti per due squadre alla ricerca di una identità definita. Un gioco del destino che sulle rispettive panchine ci siano due ex: poco rimpianto Benitez a Milano, vero pomo della discordia Walter Mazzarri che a Napoli ha lasciato detrattori e infatuati in egual misura. Il duello tra i due tecnici è solo uno degli aspetti di una sfida da dentro o fuori: l’Inter non può più permettersi altri passi falsi dopo due ko rovinosi in campionato e sette gol presi, il Napoli deve dimostrare di essere uscito dal tunnel dell’insicurezza e della depressione che ne ha condizionato l’avvio di stagione. Solo una ne uscirà bene alla fine, o forse nessuna. Troppo alta la posta in palio per una gara che non lascerà ostaggi. Chi rischia di più è Mazzarri, confermato a parole ma sempre in bilico per una logica che vorrebbe i nerazzurri più forti dell’anno scorso ed in grado di combattere per la Champions ma anche il Napoli ha bisogno di certezze per continuare una stagione partita in salita. E’ anche il duello tra bomber dalle polveri bagnate, Palacio e Higuain ancora a secco di gol. Proprio il Pipita scalpita per sbloccarsi, agli azzurri mancano i suoi gol, a lui manca quell’adrenalina necessaria per ogni attaccante. Mai nella sua carriera aveva digiunato tanto a lungo, sbloccarsi a San Siro (dove l’anno scorso fece un gran gol al Milan e si infortunò invece contro l’Inter) avrebbe il sapore di una liberazione. La gara di andata al Meazza è stata la prima di una lunga serie in campionato senza gioie, troppo per Higuain.

LE SCELTE - Benitez conta di affiancargli Insigne e Callejon sulle fasce, con lo scugnizzo napoletano voglioso di riprendersi un palcoscenico negatogli da ragazzino (fu scartato a un provino nell’Inter) e lo spagnolo che vuol dimostrare a Del Bosque di meritare la nazionale spagnola e poi ci sarà Hamsik, ringalluzzito dalla doppietta con la nazionale slovacca e sempre più vicino al suo vecchio standard. Mazzarri sa di giocarsi tutto, deve fare i conti con diversi infortunati (Osvaldo e D’Ambrosio ko) e molti acciaccati (Nagatomo e Kovacic) ma conta sullo spirito di gruppo e la vena di Icardi. Il rischio è quello di trovare un ambiente ostile in quella che dovrebbe essere casa sua: San Siro sta prendendo sempre più le distanze dal tecnico toscano, starà a lui riconquistarlo. Più che una rivincita contro De Laurentiis, mai tenero nei suoi confronti dopo il divorzio, per Mazzarri è la partita della sopravvivenza. Per il campionato, invece, una necessaria verifica su chi davvero può inserirsi nella lotta per i primi tre posti.

Stefano Grandi