Berlusconi, l'addio del grande capitano del Milan: mi sento un po' più solo

Non si spegna la marea emotiva per la morte di Silvio Berlusconi. Per tutto il giorno davanti alla villa di Arcore è stato un via vai di persone, in serata la Curva Sud del Milan si è data appuntamento davanti ai cancelli di Villa San Martino per rendere omaggio all'ex presidente, ricordato anche oggi dal club via Twitter con la scritta "Un sogno che si chiama Milan", come lui stesso aveva titolato una lettera dedicata ai colori rossoneri (e sul maxischermo sulla facciata di Casa Milan sono state mandate le sue fotografie). In giornata, poi, sono state tante le voci che hanno voluto ricordarlo, a cominciare da quella di una bandiera rossonera come Franco Baresi: "Ricordo il primo giorno che arrivò a Milanello, ero curioso, emozionato - ha raccontato lo storico capitano -. Ci ha lasciato e mi sento un po' più solo perché dopo moltissimi anni si sente un vuoto incredibile. Gli anni passati insieme sono stati straordinari, ha realizzato i miei sogni. Ha riempito di gioia tutti i tifosi rossoneri. Lui è l'artefice di tutti i successi del Milan, aveva una marcia in più. Vedeva le cose prima degli altri, trasmetteva e coinvolgeva tutti quanti. Noi eravamo felici di farlo perché pretendeva un Milan vincente ma allo stesso tempo voleva che emozionasse la gente. Ha portato tante cose diverse nel calcio, non lasciava niente al caso. È stato un grande presidente ed era una persona sensibile sul piano umano. Era molto attento alla persona oltre che all'atleta".