Bayern, Guardiola: Amo possesso palla, odio difendermi in 8

“Io intendo il calcio solo col pallone in nostro possesso, non con otto giocatori dietro la linea della palla”. Il messaggio di Pep Guardiola non è tanto al Real Madrid, avversario di domani nella semifinale di Champions dopo l’1-0 per le merengues al Santiago Bernabeu, quanto forse al “catenacciaro” Mourinho ma la sostanza non cambia. Il tecnico del Bayern è consapevole che servirà un’impresa per raggiungere la finale ma non cambierà il suo modo di fare calcio, anche se qualche critica al famigerato tiki-taka è arrivata dall’interno stesso del suo club: “Dobbiamo fare più di un gol per andare a Lisbona. Potremmo anche giocare in contropiede, non sarà facile ma ci proveremo. Ho  letto che in Spagna si sentono già in finale. Intanto siamo 0-1, ma faremo di tutto per andarci noi. Ho massimo rispetto per il Real Madrid, come sempre. Il Bayern dovrà fare una grande partita, attaccare e difendere in undici e cercando di fare tanti gol. Ce ne serve più di uno per andare a Lisbona". Guardiola poi parla della forza offensiva del Real: "Nemmeno utilizzando tutti difensori veloci si può frenare la velocità del Real Madrid davanti. L'unico modo è aspettarli al limite dell'area. Contropiede? E' una delle opzioni che stiamo valutando e preparando. Loro si sentono già in finale, ma faremo di tutto per rovinargli la festa". Infine un accenno all'episodio razzismo su Dani Alves: "Alves è un ragazzo fantastico, allegro. E' un problema di cultura nel calcio e tutti siamo in parte responsabili di questi episodi".

Stefano Grandi