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Ancelotti ha già fatto dimenticare Sarri: con lui “i migliori anni della nostra vita”?

29/07/2018 15:19

Ancelotti ha già fatto dimenticare Sarri: con lui “i migliori anni della nostra vita”? |  Sport e Vai

Che possano davvero essere “i migliori anni” della vita del Napoli, come cantava ieri Ancelotti sul palco a Dimaro nella serata della presentazione della squadra ai tifosi, è difficile per non dire improbabile perchè se nel tuo passato (ormai remoto) ci sono gli scudetti e le coppe di Maradona fare meglio è dura, ma che l'arrivo del tecnico emiliano abbia in un solo mese già rivoluzionato un po' Napoli e il Napoli è sicuro. Quante differenze col passato (quello recente), quanta “normalità” diventata un segno distintivo e di merito. Due sole conferenze ufficiali, poche amichevoli e la disponibilità mostrata nel ritiro a Dimaro sono bastate ad Ancelotti per cancellare già il Napoli targato Sarri. Resta il compito più difficile, ovvero realizzare in campo quando i punti contano davvero il salto di qualità ma la sensazione che si sia voltato pagina è forte. Ancelotti che canta in piazza, il gruppo dei giocatori che sorride, Insigne che fa il “pazzariello” sempre più calato nel ruolo di leader, i nuovi (da Verdi a Fabian Ruiz) che sembrano già inseriti, l'ambiente che sembra baciato dal sole. Anche in passato il gruppo era unito e questa è stata una delle forze del Napoli: con uno zoccolo duro di campioni che giocano insieme da 5-6 anni è tutto più facile ma con Ancelotti c'è una componente in più. Se Sarri ha dovuto sudare per farsi apprezzare (e ha dovuto cedere a compromessi tattici in avvio della sua avventura), Ancelotti dalla sua ha il carisma del vincente. Che non impone, ma suggerisce. Che non urla, ma convince. Che non ha paura di dire che “La squadra è competitiva, possiamo competere. Uniamo sogno e passione, possiamo farcela!" . Alla faccia dei fatturati inferiori, dei calendari internazionali, degli anticipi e dei posticipi, dei Palazzi, delle rivoluzioni. Non un lamento per un mercato che a parte dei tifosi è sembrato monco. Non una critica: anzi. Ancelotti è rimasto sorpreso dal gruppo, lo ritiene di eccellente qualità e il suo modo di fare suggerisce una visione differente di giudizio. I napoletani dovranno riconsiderare il valore di ciò che già hanno, senza continuare a sognare per forza i Cavani o i Di Maria. Perchè oltre ai campioni che c'erano – da Mertens a Koulibaly – ci sono i nuovi che sono tutti di qualità e ci sono i vecchi che la precedente gestione aveva dimenticato e che stavolta saranno utili. Gente come Maksimovic, Rog, Diawara, lo stesso Zielinski. Perchè Ancelotti è stato chiaro: “Hamsik non sarà il perno del centrocampo, ma solo perché abbiamo sei centrocampisti per me di ottimo livello e li utilizzeremo tutti. A fine anno non voglio avere giocati sfiancati e altri demotivati per il poco utilizzo. Voglio avere tutti freschi e motivati". Eccola, la vera rottura col passato. Sono bravi tutti, giocheranno tutti. E anche i moduli potranno cambiare, senza la mancanza di un piano-B che ha penalizzato non poco gli azzurri nelle passate stagioni. E a vedere Marekiaro provare a cantare O' surdato 'nnammurato o Diawara ballare sulle note di Michael Jackson o Zielinski sorridere nonostante l'infortunio ecco che “i migliori anni della nostra vita” forse stanno davvero per arrivare.

Fabrizio Piccolo


 


Tags: napoli ancelotti maradona

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