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Ancelotti: Ecco che ho cambiato rispetto a Sarri. E potevo andare al Milan

24/12/2018 09:28

Ancelotti: Ecco che ho cambiato rispetto a Sarri. E potevo andare al Milan |  Sport e Vai

Avrebbe potuto essere al posto di Gattuso, se avesse accettato la corte di Fassone, ma Carlo Ancelotti più passa il tempo e più si dice felice di aver preso la panchina del Napoli. Il tecnico azzurro si confessa al Corriere della Sera e svela: "Due volte sono stato vicino al tornare al Milan. Quando sono andato via dal Real Galliani è venuto a caccia a Madrid, ma dovevo riprendermi da un problema alla cervicale. E poi un’altra volta con Fassone c’è stato un mezzo tentativo, dopo il Bayern". Ha ereditato da Sarri una squadra che giocava a memoria ma l'ha cambiata in pochi mesi: "Qua c’era una squadra che aveva un’identità ben precisa, noi cerchiamo di averla un po’ più versatile. I campionati li ha vinti chi ha giocato a uomo, chi ha fatto il possesso palla, chi ha fatto il contropiede, chi non faceva ritiro, chi lo faceva…L’unica cosa cambiata è stata la disposizione in fase difensiva, dal 4-3-3 al 4-4-2, per me è la più efficace. Ho parlato con qualche giocatore, Allan e Diawara, mi hanno dato la loro disponibilità, altrimenti non l’avrei fatto. C’era la sosta per la Nazionale, l’abbiamo provata 20 minuti...Io sono per la persuasione. Il cavallo salta l’ostacolo sia con la carota sia con la frusta. Il problema è dopo: se ti capita di passargli dietro... Io ho sempre avuto attorno persone pacate, mio padre, Liedholm, il mio carattere nasce lì. Non posso essere autoritario se non sono capace: devo essere credibile". Tra gli allenatori da studiare sceglierebbe..."Uno che conosco poco, direi Klopp o Pochettino, perché Allegri, Simeone, Spalletti, Guardiola so già come lavorano. È sempre interessante vedere come un allenatore si comporta, ma copiare è impossibile. Eppure c’è chi non fa vedere gli allenamenti". A proposito di Spalletti, mercoledì c'è l'Inter: "Una società in crescita, ogni anno inseriscono giocatori importanti. Spalletti? è un amico, mi è venuto a trovare a Madrid quando era fermo. Io ho un rapporto di stima un po’ con tutti i colleghi. E poi ora tanti miei giocatori allenano: Gattuso, Inzaghi, Nesta, Oddo".Direbbe ancora: "Siamo dei cog... se usciamo dalla Champions"? "Ma io intendevo: saremmo cog.. a uscire per un mancato risultato contro la Stella Rossa. Invece siamo stati in ballo fino all’ultimo contro una squadra, il Liverpool, candidata a vincere la coppa. Come il Psg, il Barcellona e la Juventus, che però ha un ostacolo difficile nell’Atletico Madrid. Il Real senza Ronaldo invece è meno competitivo". Nel Napoli entrano ed escono un po’ tutti, tranne Koulibaly. È il suo insostituibile: "Non lo posso negare. È un fuoriclasse, faccio più fatica a fare a meno di lui. Il turnover motiva più i giocatori e allontana gli infortuni. È chiaro che la società si aspetti che i giocatori siano valorizzati, ma no, De Laurentiis non mi ha chiesto di fare turnover. Tre aggettivi su De Laurentiis? Schietto, generoso e curioso. Io e lui parliamo pochissimo di calcio. Mi dà le chiavi della squadra, si fida e io gli sono grato".


Tags: milan de laurentiis ancelotti

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