Ancelotti: bordate al Milan e al Var e indizio sul suo futuro

"Io a Madrid ho imparato che la storia di un club va rispettata sempre". In un'intervista a Il Giornale Carlo Ancelotti entra a gamba tesa sulla nuova proprietà del Milan in merito al caso-Maldini e dice

qui Di Stefano, Amancio, Gento, Puskas sono ancora valori esclusivi verso i quali si nutre riverenza. Per conservare la storia ai massimi livelli, va tutelata la memoria del passato, quello che è successo con Maldini dimostra una mancanza di cultura storica, di rispetto della tradizione milanista. Se è vero che con la storia non si vince è anche vero che la storia insegna a vincere

Poi attacca il Var

«Il var ha tolto il potere esclusivo all’arbitro, prendendo decisioni non in linea con lo spirito e la realtà effettiva del gioco. Il fallo di mano, ad esempio. Non c’è oggettività ma decisioni personali. Il var è male utilizzato, anzi è troppo utilizzato,  bisogna cambiar la formazione dell’International Board, con l’inserimento di ex calciatori e allenatori che conoscono bene e meglio il gioco. Sul fuorigioco, ad esempio, un ginocchio, un piede non può invalidare l’azione».

Sul numero eccessivo di partite giocate dice

«I miei, tra Liga, coppe e mondiale, concludono la stagione con 73 partite. Dal trenta dicembre al dodici marzo abbiamo giocato senza sosta, tranne una settimana, spostandoci tra Marocco e Arabia. Non è possibile continuare così. L’Uefa lancia la nuova Champions con più squadre, la Fifa vara il mondiale con più nazioni, le leghe  promuovono la finale della Supercoppa nazionale a quattro squadre. O si mettono d’accordo tra loro o la salute dei calciatori non ha più alcuna importanza».

Infine sull’ipotesi panchina del Brasile rivela

«Sto bene a Madrid, ho un rapporto splendido con Florentino Perez, la vita qui è magica. Non smetto e poi è veramente difficile trovare qualcosa di migliore del Real».