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Allegri: Il calcio l'ha inventato il diavolo, sentiamoci a novembre

18/09/2021 11:23

Allegri: Il calcio l'ha inventato il diavolo, sentiamoci a novembre |  Sport e Vai

La linea del traguardo è ancora lontantissima, il tempo per superarla corto muso  è ancora tanto, figuriamoci allora se Allegri possa accettare l'idea della sfida col Milan come ultima spiaggia per rientrare nella lotta al vertice per la sua Juve. Il tecnico bianconero sa benissimo però di avere i fucili puntati contro e che un nuovo passo falso in campionato potrebbe costar caro.

"E' sempre Juve-Milan che è una delle più importanti se non la più importante del campionato. Dobbiamo fare una bella prestazione perché abbiamo un solo punto in classifica. Loro giocano insieme da anni e hanno acquisito certezze importanti, noi stiamo crescendo e quindi ci fa ben sperare la artis di domani che credo sia più importante per loro che per noi. Perché è più importante per il Milan? Lo dovete scoprire voi, è più importante per loro che per noi”.

Sulla formazione non si sbilancia


“Ho tre dubbi nella formazione, uno per reparto. Deciderò domani dopo la rifinitura, abbiamo tante partite ed è importante che tutti si sentano partecipi nel gruppo considerati anche i cinque cambi. Tutti devono essere pronti ad aiutare i compagni. Chiesa è uno dei dubbi. Rende molto di più a destra, davanti ha bisogno di giocare con una punta. A sinistra ha delle qualità importanti per entrare dentro il campo e tirare in porta. Sta crescendo ma deve migliorare su altre cose”.

Allegri in allenamento è parso una pila elettrica, urla e consigli per tutti

L'ho detto anche dopo Malmoe. Abbiamo iniziato il 14 luglio senza giocatori, il 3 agosto con i nazionali post Europeo, abbiamo giocato subito, poi i risultati non sono stati direttamente proporzionali alle prestazioni. Potevamo avere punti in più ma così non è stato. Non è che sono carico: quando dirigo un allenamento è sempre così. Dobbiamo crescere tutti insieme. Un'altra cosa che devo capire meglio: chi, quando viene in panchina, entra e rende o rende meno. Più avanti si va, più è facile per me. Conosco i giocatori.
 

Resta l'ottimismo del tecnico

"E' un campionato equilibrato, secondo me non c'è una squadra di valore assoluto. Fai presto a perdere punti, ma anche presto a recuperarli. Magari la preoccupazione è che si vada a -11 o si resti a 1 punto. Dobbiamo fare un percorso cercando di recuperare il terreno perso all'inizio. I campionati si vincono con le piccole.  Il calcio l'ha inventato il diavolo: domini le partite, poi magari pareggi o perdi. Basta vedere anche il Milan mercoledì. Si sono ritrovati poi in vantaggio. Le partite cambiano, non è che prima di Malmoe eravamo ubriachi e scarsi.  Dobbiamo migliorare e avere il desiderio, l'ambizione, la voglia di essere il migliore. Il primo bilancio sarà alla sosta di novembre, con 12 partite di campionato e 4 di Champions, credo che lì saremo in una posizione diversa".

Il tecnico bianconero poi regala un altro motto

"La Juve deve giocare per vincere i campionati, non le partite. Le partite le vincono tutte, i campionati solo uno. Non sono due partite dove può succedere di tutto. La continuità alla fine verrà fuori. E alla fine vincerà la squadra che è stata migliore, I problemi a centrocampo? Questione di caratteristiche. Alla Juve è storto da sempre. I numeri piacciono a tutti: giochi 3-5-2 e sei asimmetrico. Chiesa e Cuadrado non sono Rabiot, che è più centrocampista. Così sei storto da una parte e devi dare supporto. Di là è sempre mancato un pezzo, prima Matuidi, poi Rabiot. Avevamo Mandzukic. Poi si può ovviare durante la partita".

Ultima riflessione su De Ligt

De Ligt ha 22 anni ed è un giocatore molto bravo. Quando è arrivato alla Juventus aveva 20 anni, è stato pagato tanto e dopo che è arrivato qui qualcuno l’ha descritto come futuro pallone d’oro. Ci vuole calma, la maglia della Juve pesa. Lui ha qualità importanti ma deve migliorare. Chiellini ha 20 anni forse era peggio ma poi a 28 è diventato un giocatore serio. Vale per tutti, poi può esserci una eccezione. Ma la normalità è un’altra. De Ligt per caratteristiche può essere un giocatore che resta tanti anni alla Juventus


Tags: juventus milan allegri

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