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Allegri e Ancelotti, la filosofia del vincere e i modi per arrivarci

01/09/2018 14:33

Allegri e Ancelotti, la filosofia del vincere e i modi per arrivarci |  Sport e Vai

La Grande Bellezza forse non abita più a Napoli, del resto con Sarri la bacheca era rimasta tristemente vuota per tre anni nonostante applausi e pacche sulle spalle, ma con Ancelotti lo spettacolo c'è e ci sarà.Vincere, però, resta l'obiettivo ed ecco che si ripropone il duello anche verbale e filosofico con la Juve di Allegri. Giocare bene e vincere o basta solo vincere? Ieri il tecnico bianconero era stato lapidario, come sempre, nel ribadire il suo pensiero: “Scuola non ne faccio, non ci andavo, figuriamoci se mi metto a far scuola. Però quando smetterò mi dovranno spiegare, perché non lo capisco molto bene, può darsi che abbia degli handicap su questo, cosa vuol dire giocare bene. Questa è una cosa che ogni tanto mi incuriosisce... Poi dopo se vogliamo divertirci, come dico sempre, possiamo giocare tranquillamente a divertirci, però dopo si innesca il meccanismo e per cui non si vince. Io penso ci voglia equilibrio in tutto, perché poi l'anno scorso se non sbaglio l'anno scorso siamo stati il secondo attacco del campionato, abbiamo fatto 89 gol. Anche lì, giocare bene... è un filo talmente sottile che è difficile anche da spiegare. Io non lo capisco, ma magari quando smetterò quelli bravi che lo capiscono me lo spiegheranno. Poi magari io molto umilmente lo spiegherò agli altri. Io quando non avevo iniziato a fare l'allenatore mi piacevano molto quelli che vincono. Da Capello a Lippi, senza togliere niente a Sacchi, che ha dimostrato di aver cambiato metodologia di allenamento e al Milan ha vinto, però alla fine nell'albo non scrivono che uno ha giocato bene ma è arrivato secondo. Scrivono se ha vinto. Noi si è giocato due finali di Champions, ma se si vinceva era meglio. È molto sottile, ma poi a me piace vincere. Poi piaccia o non piaccia, comunque io sono anche contento che a volte si gioca male perché a volte serve quello per portare a casa le vittorie. Poi ci vogliono giocatori bravi, perché altrimenti le società non spenderebbero 100 milioni per Ronaldo, Dybala e Messi, se no sarebbero tutti uguali. Di uguale nella vita non c'è niente, per giocare a calcio e vincere servono i più bravi. Alla Scala credo suonino i più bravi. Credo ci siano queste cose molto semplici. Rendiamo il calcio molto più semplice di quello che lo vogliono far diventare. Oggi è toccato ad Ancelotti rispondere al quesito: “Se giochi bene hai più possibilità, ma il calcio è strano e non sempre giocando bene ti porta alla vittoria. Il traguardo finale è la vittoria, ma bisogna capire come arrivarci, ovvero sfruttare al massimo le capacità dei giocatori. Si può vincere in tanti modi, non c'è un sistema o una filosofia vincente. Per me la filosofia è collettiva, creare un'atmosfera positiva ed un gruppo positivo e coinvolto. Qui non è difficile, sono tutti poco individualisti, non vedo egoismi ma altruismo".

Stefano Grandi


Tags: juventus allegri ancelotti

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