Allegri: Domani debutta Higuain ma inserire 5 nuovi non è facile

L'attesa è finita: domani, alle 14 italiane (le 13 a Londra) contro il West Ham, si vedrà per la prima volta in campo con la maglia bianconera Gonzalo Higuain. E' il debutto dell'ex idolo di Napoli il motivo di maggior interesse del test estivo della Juventus. Allegri alla vigilia conferma l'utilizzo dell'attaccante (“farà più di qualche minuto”) ma continua a predicare prudenza per il futuro. A sentir parlare di Juve stratosferica l'allenatore della Juve chiude tutte e due le orecchie e precisa: “La Juventus ha fatto un ottimo mercato prchè sono arrivati cinque giocatori nuovi e di grande valore, che hanno aumentato il livello tecnico di questa squadra, ma inserire cinque giocatori non è mai semplice: uno perchè ci sono caratteristiche ben diverse da quelli che avevamo; due per la conoscenza tra di loro, quindi ci vuole un po' di tempo; quest'anno è normale che bisogna essere più veloci perchè l'anno scorso ci abbiamo messo dieci partite, anche se ad agosto avevamo vinto la Supercoppa. È pochi giorni che lavoriamo insieme. Abbiamo giocatori che lavorano da un mese e chi fa 10 giorni. Il livello tecnico si è alzato, questo non vuol dire che abbiamo tutto in tasca. Dobbiamo avere la consapevolezza di avere umiltà ma di essere forti, dobbiamo arrivare a marzo in tutte le competizioni. Troveremo squadre agguerrite". Allegri dà in anticipo la formazione: “Domani giocherà Buffon in porta, giocheranno un tempo per uno, Buffon e Neto. Dani Alves, Benatia, Rugani, Alex Sandro; Pjanic, Lemina, Asamoah; Pereyra; Dybala, Mandzukic. Poi entrerà Higuain”. Catenaccio su Pogba e il suo futuro al Manchester (“Giustamente Mourinho dice che non parla di Pogba perchè è un giocatore della Juventus, io infatti Pogba l'ho convocato insieme a Evra per domani sera, quindi lunedì ha allenamento qui a Vinovo. Parlare di eventuali sostituti di Pogba al momento non ha senso, perchè al momento Pogba è un giocatore della Juventus") e dopo un passaggio sulla cessione del Milan da parte di Berlusconi ("Sono rimasto l'ultimo allenatore che ha vinto con lui, lo ringrazio perché mi ha dato la possibilità di vincere. Peccato perché l'Italia perde un pezzo importante di storia. Dobbiamo adeguarci alla globalizzazione e al futuro") uno sguardo alla Champions che verrà: "La Champions è una competizione a se. Più alzi il livello della squadra più alzi le possibilità di riuscita. Soprattutto ci vuole anche un po' di buona sorte, perchè se il giorno prima ti si ammalano quattro di influenza, è normale che hai quattro giocatori in meno per la Champions. Quando giochi un'andata e un ritorno in Champions, non hai la possibilità di rifarti, quindi gli episodi diventano decisivi. La Juventus ha sempre avuto l'obbligo di puntare al massimo, perchè ognuno di noi deve avere l'ambizione di alzare l'asticella e arrivare al massimo obiettivo. Infatti, non più tardi di un anno e mezzo fa, la Juventus  ha giocato una finale di Champions".