17/09/2022 09:57
"La Juve era stata pensata in un altro modo. Con Rabiot-Paredes-Pogba a centrocampo più Locatelli a fare il primo che subentra. Di Maria e Chiesa sulle fasce, Vlahovic nel mezzo. La Juve di adesso è virtuale. Io adesso ho mezza squadra titolare fuori. Mezza squadra esatta. Oggi non so nemmeno con quale squadra andremo a Monza, partita solo da vincere. Ma ho altri due acciaccati e non ho più sostituzioni". Queste parole, dette da Allegri a Sconcerti, possono essere effettivamente uno dei motivi del flop dei bianconeri in questo avvio di stagione ma di chi è la colpa?
La Gazzetta fa i conti e scrive che sono 17 gli infortunati di questi primi due mesi, questi i passaggi principali
Nel mirino è finita soprattutto la preparazione atletica a cura dello staff di Massimiliano Allegri, che a Torino era tornato con il suo fedele collaboratore Simone Folletti a cui è stato affiancato un gruppo di prim'ordine composto da Francesco Lucia, Enrico Maffei e Andrea Pertusio; aggiunta in corsa, con le prime preoccupanti avvisaglie, un'ulteriore figura, quella di Giovanni Andreini. Chiamata in causa, comunque, anche la struttura sanitaria del club, dal responsabile Luca Stefanini al medico della squadra Nikos Tzouroudis, fino al dottor Marco Freschi: da luglio alla data odierna è ridotto all'osso il numero dei giocatori rimasti "immuni" dall'ondata di problemi fisici, molti dei quali sono risultati di natura muscolare tra affaticamenti e lesioni con tempi di recupero anche notevoli, con tutte le conseguenze del caso per il lavoro della squadra. Da Leonardo Bonucci a Paul Pogba e Angel Di Maria, da Mattia De Sciglio a Manuel Locatelli fino a uno come Adrien Rabiot che lo scorso anno si era rivelato forse il più "solido" dal punto di vista fisico: l'ondata di infortuni non ha risparmiato quasi nessuno