09/11/2021 19:42
Intervenuto sulle pagine virtuali de ilbianconero.com, il giornalista Stefano Agresti analizza le ultime scelte di mercato della Juventus e prova a spiegarsi il perché di alcune decisioni prese nel reparto arretrato.
In particolare, Agresti mette nel mirino la tenuta difensiva di Chiellini e Bonucci: "i vecchi guerrieri non sono più quelli di una volta, hanno acciacchi e non sono così efficienti", esordisce, per poi soffermarsi sulle cessioni, forse affrettate, di due profili giovani e interessanti come Romero e Demiral.
Una scelta, quella di tenere i vecchi e liberarsi dei giovani, che suona alquanto curiosa in un contensto in cui si punta a ricostruire. Il dubbio più grande resta, per Agresti, la gestione di De Ligt, finito spesso in panchina con Allegri e messo in discussione dal tecnico livornese.
Per Agresti, invece, "De Ligt dovrebbe essere un punto fermo della Juve di Allegri". E i motivi non mancano: "è il miglior difensore del gruppo", ma anche per il progetto e per la cifra investita sul ragazzo. Invece, ammette il giornalista, il rischio è quello di veder partire anche lui per fare cassa e "per i bianconeri, potrebbe essere gravissimo".
Infine, l'amara riflessione: "ci sarebbe da riflettere sulle date di nascita che elenchiamo: via Romero (1998), Demiral (1998) e De Ligt (1999); avanti con Bonucci (1987) e Chiellini (1984)".