Agnelli: Provo vergogna per questa Juve, ecco quando faremo verifica su Allegri

Andrea Agnelli ci mette la faccia e si presenta ai microfoni di Sky subito dopo la clamorosa sconfitta contro il Maccabi Tel Aviv. Per parlare di Allegri, certo. Ma, soprattutto, per parlare di Juve:

"Oggi è una serata difficile, ma è un periodo difficile e va analizzato nel suo contesto. Sicuramente è uno dei periodi più difficili, il momento dell'assunzione delle responsabilità, sono qui per questo. Provo vergogna per quello che sta succedendo, sono anche arrabbiato, il calcio è sport di squadra, si gioca in undici, si vince in undici ed è da qui che dobbiamo ripartire. Allegri? In una situazione come questa non è la questione di una persona sola, di un uomo. Non è un allenatore, un giocatore, un fisioterapista, un preparatore. È da qui che dobbiamo ripartire. Dobbiamo posizionarci bene nelle prossime partite, abbiamo trenta giorni per ripartire. Analogie con Capello al Milan? Io ho visto grandi ritorni, come quello di Lippi. Dobbiamo ragionare di gruppo. È un problema fisico, mentale, psicologico. Dobbiamo chiedere scusa ai tifosi, provare vergogna. In questo momento i tifosi della Juventus hanno difficoltà a uscire per strada. Le qualità le abbiamo tutte".

Quanto pesano i nove milioni netti di ingaggio nella conferma di Allegri?

"Siamo completamente fuori linea, non ci sono responsabilità individuali. Non può essere colpa dell'allenatore se non riusciamo a vincere un tackle. Le verifiche la Juve le ha sempre fatte a fine anno, faccio fatica a pensare a un cambio. Abbiamo un gruppo di 80-90 persone che deve avere la capacità di raggrupparsi, ritrovare identità e mettere in campo le qualità individuali e collettive. Abbiamo dei grandi ragazzi che rappresentano non solo il presente, ma il futuro. Penso a Soulé, Fagioli, lo stesso Vlahovic. È un gruppo che deve ritrovare compattezza. Ritiro? La gestione della squadra spetta sempre all'allenatore e la cosa fondamentale è il rispetto dei ruoli. Vedo figure giuste per uscire dalla crisi sia a livello di giocatori che di staff. Stiamo vivendo un periodo di alchimia negativa che mi porta a essere arrabbiato e anche con un po' di vergogna. Serve un filotto di vittorie per tornare a essere la Juve".