Adl vuota il sacco su Osimhen, poi stoccata a Giuntoli e a chi non rinnova

"La nostra maglia è la nostra pelle, perché viviamo la città in maniera viscerale". Usa toni poetici Aurelio De Laurentiis nel presentare le nuove divise del Napoli campione d'Italia (azzurra, bianca e grigia, con il tricolore scudetto che sorge dal Vesuvio). Scelta la Msc crociere come location, con la speranza di prendere il largo anche quest'anno: il patron azzurro rivendica l'orgoglio delle eccellenze napoletane e di un tricolore vinto anche senza Maradona. Senza dimenticare il record delle 15 presenze consecutive in Europa Adl ha ricordato i successi in vari campi, dal marketing ai risultati sportivi:

"Rivolgo questo messaggio al sindaco e al presidente della Regione qui presenti. Spero che queste maglie siano il simbolo di un rinascimento che abbiamo iniziato conquistando il terzo scudetto. Vogliamo lanciare il nostro nuovo manifesto 'A new era from Napoli to the world'.

Domani si aprirà in via Calabritto uno store del Napoli a sottolineare sempre più il concetto di autoproduzione (dalle 19.26 in onore alla nascita del club azzurro saranno in vendita le tre maglie

Non manca una battuta su Giuntoli, anche se non lo cita. Non è mancata una frecciata tra le righe all'ex ds Giuntoli, che arrivato alla Juventus ha subito confessato di essere sempre stato bianconero. E' successo quando   la dirigente Ebay Alice Acciarri, ha confessato il tifo per il Napoli avendo un marito napoletano.  Immediata la replica di De Laurentiis: "Finalmente un non-juventino nel nostro clan" . Poi più chiaramente. "Non mi aspettavo che dicesse quelle cose, l'avessi saputo me ne sarei liberato prima".

Inevitabile parlare di Osimhen: la domanda  è se vestirà questa nuova maglia

assolutamente sì! Ve l'ho già detto, se poi arriva un'offerta più che indecente allora ce ne faremo una ragione e dopo aver scovato Kvara, Osimhen ed altri, saremo in grado di trovarne altri ancora.  Champions League? Non facciamo promesse da marinaio, vale anche per lo scudetto: ho ampia fiducia in Garcia, ha esperienza al di fuori dell'Italia, ma noi siamo in ricostruzione perchè abbiamo giocatori importanti che hanno collaborato allo scudetto, però voi mi insegnate che quando uno è appagato forse il sacro fuoco all'interno in maniera involuta si spegne senza una specifica ragione. Dov'è il mio compito? Di essere molto vicino alla squadra, per cercare di riaccendere ogni volta la fiammella del fuoco sacro della competitività: non vorrei si considerassero sazi ed arrivati.

Alle 18 incontrerò per la prima riunione Rudi Garcia e gli scout, già abbiamo una lista di interventi: sappiamo di avere giocatori arrivati un po' alla fine del loro percorso perchè ad un anno dalla scadenza, io devo decidere se allenarli in ritiro o se non allenarli per obbligarli a trovarsi altri lidi. Non voglio fare il cattivo con nessuno, ma poichè questi signori sono giovani preda di agenti famelici che non capiscono che attraverso la loro attività, che ritengo stupida ed inefficace, io dico: vi sta bene così? Avete trovato pane per i vostri denti, posso anche mettervi a dormire e pagarvi a vuoto.