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Abituiamoci al Napoli camaleonte, Ancelotti si vuol divertire con questa rosa

27/08/2018 12:33

Abituiamoci al Napoli camaleonte, Ancelotti si vuol divertire con questa rosa  |  Sport e Vai

Difficilmente lo sentiremo lamentarsi per qualche assenza, anche se pesante (del resto è già partito con il portiere titolare infortunato e il terzino mancino ai box più Fabiàn a mezzo servizio), così come appartengono al passato le lamentele sui calendari, i terreni di gioco, i palloni vecchi e nuovi: Carlo Ancelotti ha spiegato in tutte le lingue perchè è rimasto colpito dal progetto Napoli. L'ha stuzzicato la voglia di divertirsi con un organico bello ma non perfetto, ricco di talenti grezzi da svezzare e di giocatori importanti cui ridare motivazioni e stimoli. E l'ha convinto la passione napoletana, che nei tanti anni in top-team non aveva trovato. Questa è la minestra, senza top-player, ma il cuoco sa come cucinarla. Abituiamoci allora a vedere un Napoli camaleonte, che sa cambiar faccia e pelle come successo col Milan. Per ora la sorpresa è stata nelle sostituzioni: mettere Mertens per Hamsik sarebbe stata blasfemìa con la vecchia gestione, così come lanciare Luperto in una gara così delicata. Ma Ancelotti non ha avuto paura: sopracciglio eretto, schiena dritta, calma e nervi di ferro. Ha ribaltato il suo Napoli e ha rivoluzionato la partita, vincendola. Il primo vero squillo targato Ancelotti. Ma le sorprese non saranno solo queste. Già aver preferito Ospina a Karnezis ha fatto capire che il turnover sarà legge e si continuerà su questa strada in maniera ancor più spinta dopo la sosta, quando ci sarà anche la Champions a dettare alternanze e rotazioni. Lui, tra l'altro, gioca sempre in 14 ma mai gli stessi 14 e sa che proprio dalla panchina, com'è successo con Mertens, può trovare l'asso che spariglia. A bussare per avere una chance ora sono tanti, da Diawara che gode della sua stima, a Verdi che sta “studiando” da campione, passando anche per Younes (che stava per entrare in campo con i rossoneri) e tutti gli altri. Niente vittimismo, niente paura e tanto lavoro. Ancelotti sa che la strada è ancora lunga ed arriveranno anche momenti meno felici (c'è ancora da far tanto in difesa) ma lasciatelo divertirsi. Tra un po' indovinare la formazione titolare, sarà un po' meno facile...

Stefano Grandi


Tags: napoli ancelotti mertens

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