Tennis, Wawrinka: Non mi pongo obiettivi, darò sempre tutto

L’ace con cui ha chiuso i giochi nella finale di Chennai contro Roger-Vasselin esprimeva tutta la voglia e la rabbia di Wawrinka, che voleva festeggiare la gara n.500 nell’Atp con il quinto trofeo in carriera. Ne ha viste tante lo svizzero, che non dimentica nemmeno una delle nove finali perse, per non sapere che illudersi è deleterio ma sicuramente non poteva cominciare meglio il suo 2014. Non fa voli pindarici però il n.8 al mondo che nelle interviste post-gara, come si legge su ubitennis, preferisce il basso profilo: "Non mi pongo obiettivi a lungo termine, non ne ho né per Melbourne né per la stagione iniziata: cerco di dare il meglio che posso ad ogni torneo, ma semplicemente amo giocare più partite possibili perchè amo avere il pubblico attorno. Durante questa settimana mi son sentito bene, sapevo di aver un bel tennis e soprattutto mi sono divertito, torno sempre volentieri a Chennai e amo cominciare la stagione da qui". Quel tatuaggio che recita la celebre frase di Beckett ("Ho provato. Ho fallito. Non importa. Riproverò. Fallirò meglio") sarà sempre motivo di domande, specie dopo una vittoria. Così lui spiega per l’ennesima volta: "E' la mia filosofia di vita. Non sono un fan di Beckett ma ho letto qualcosa e questa frase mi ha colpito: bisogna vedere il lato positivo nei fallimenti, per trovare il coraggio di andare avanti. L’ho imparato anche grazie alle 9 finali che ho perso in carriera”. Poco prima si era presentato in sala stampa Edouard Roger-Vasselin: "A Basilea qualche mese fa l'ho battuto facendo serve and volley, ed è con questo approccio che mi sono presentato oggi. Ma il Wawrinka odierno è stato migliore di quello di allora e non è bastato. Stasera parto per Sydney dove giocherò il primo turno martedì. Vorrei anche raggiungere per una volta alla seconda settimana di uno Slam, non importa quale. Certo, se ci riesco già a Melbourne sono contento, ma ci vuole fortuna con i tabelloni".

 Stefano Grandi