Tennis, Nadal si lamenta: “Biglietti troppo cari in Davis, la Spagna è povera”

Rafa Nadal in versione Robin Hood colpisce ancora. Dopo aver rifiutato per ragioni etiche legate alla crisi del paese il volo privato messogli a disposizione dalla federazione spagnola per lasciare New York ed arrivare a Madrid più riposato, preferendo un aereo di linea per rispondere alla convocazione in Davis dopo il trionfo agli Us Open contro Djokovic, il tennista maiorchino ha criticato anche il costo dei biglietti per lo spareggio con l’Ucraina. Ieri la Spagna si è messa in tasca la qualificazione dopo i primi due singolari che hanno visto il successo di Verdasco su Dolgopolov e la “passeggiata” proprio di Nadal con Stakhovsky ma gli spalti della “Caja Magica” erano desolatamente semivuoti. La capienza dell’impianto è di 12.500 spettatori ma per il match di Verdasco non erano presenti più di 1000 tifosi, saliti a 6.300 quando in campo è sceso Nadal. Il numero 2 al mondo ha criticato la politica dei prezzi: “Abbiamo uno stadio molto grande per un semplice spareggio e bisogna essere realisti. La Spagna vive un momento molto delicato e i prezzi di ingresso sono molto alti per un appuntamento come questo”. Per il pacchetto completo dei tre giorni di match, infatti, si pagava dai 92 ai 292 euro, mentre per i singoli giorni di gara il costo dei tagliandi oscillava dai 40 ai 172 euro. L’aspetto sociale di Nadal è venuto fuori anche quando è stato chiesto al maiorchino sull’opportunità della candidatura olimpica di Madrid, che pure lui stesso aveva appoggiato: “Non lo so, da spettatore mi sarebbe piaciuto venire a Madrid ma da da cittadino non so. Tutti stano facendo grandi sforzi in questo periodo, le tasse sono elevate e bisogna vedere su cosa è più giusto investire in questo paese dove c’è tanta gente che soffre”.