Tennis, Federer: Edberg non rivoluzionerà il mio gioco, non sono giovanissimo

Alla vigilia dell’esordio agli Australian Open, che diranno sicuramente una parola importante sulle sue effettive condizioni e sulla possibilità di tornare ai livelli di un tempo, Roger Federer ha concesso un’ampia intervista all’Equipe parlando della sua collaborazione con Edberg, delle sue aspettative ed affrontando la polemica innestata da Nadal sui campi troppo veloci. In merito al rapporto con Edberg lo svizzero chiarisce: “Stefan non è ancora arrivato a Melbourne. Arriverà nei prossimi giorni. Per il momento l’unica volta che mi sono allenato con lui è stato a Dubai. Abbiamo bisogno di passare del tempo insieme e di discutere. Ho bisogna di ascoltarlo per vedere fino a che punto lui possa ispirarmi. Non lo so se sia possibile giocare con queste superfici rallentate come faceva Edberg. Ritengo sia molto difficile. I tennisti di oggi rispondono molto bene e giocano ottimi passanti. Non sono più giovanissimo; non ho intenzione di rivoluzionare il mio gioco a questo punto della mia carriera. Non ho ingaggiato Edberg per insegnarmi a giocare meglio la Volèe. Desidero che lui sia per me una fonte di ispirazione, un motivatore”. A Melbourne non parte con i favori del pronostico: “Ho meno pressione. Certamente avrò meno da perdere rispetto ai precedenti Major. Questo mi permetterà di giocare più libero. Sicuramente questo mi renderà più tranquillo. La fiducia nei mie mezzi è rimasta. Non saranno gli Open d’Australia a decidere la mia stagione. Ho la sensazione che sarò al top della condizione nei mesi di marzo, aprile. Non posso allenarmi più di quello che sto già facendo. Ho qualche problema alla schiena, anche se non ho subito interventi chirurgici”. Sul tema dei campi veloci lanciato da Nadal l’elvetico dice la sua: “Penso che i campi  siano più veloci rispetto alle scorse edizioni anche se non di molto. Ci saranno sicuramente degli scambi lunghi, e ci sarà la possibilità di rispondere da lontano. Non vedo dove sia il problema. Al giorno d’oggi, anche sulle superfici indoor, si può rispondere da lontano. Rafa mi ha battuto al Masters l’anno scorso. La superficie era più veloce che a Brisbane”.

Stefano Grandi