Processo Pistorius, un testimone: Aveva la passione per le armi

Nuove testimonianze arrivano ad aggravare la posizione di Oscar Pistorius nel processo all’atleta paralimpico accusato di omicidio volontario della fidanzata Reeva Steenkamp. In aula a deporre oggi si è presentato un amico dell’imputato, Darren Fresco, che ha rivelato che Pistorius aveva “una grande passione per le armi, siamo stati insieme al poligono da tiro”. Fresco era presente in due circostanze in cui l’atleta ha sparato dei colpi. La prima volta risale al settembre 2012, mentre Fresco si trovava in macchina con Pistorius, e la sua fidanzata di allora, Samantha Taylor. La polizia li fermò per eccesso di velocità. A quel punto un agente avrebbe preso la pistola dell'atleta che si trovava sul sedile posteriore della macchina, facendo andare su tutte le furie Pistorius. "Non si può toccare la pistola di un'altra persona. Ora le sue impronte digitali sono ovunque. Così, se succede qualcosa, sarà ritenuto responsabile", avrebbe detto l'atleta secondo Fresco. Dopo che gli agenti verificarono che Pistorius aveva un regolare porto di armi, la macchina ripartì. Fu allora che Pistorius sparò un colpo di pistola dal tettuccio per sfogarsi: “Io ero al volante, lui era seduto accanto quando senza preavviso ha sparato in aria, pensavo che mi fosse venuta un’emorragia all’orecchio. Mi perdoni il linguaggio, giudice, ma io gli dissi: “putain, ma sei pazzo?”. L’altro episodio risale al gennaio del 2013, ed era venuto alla luce anche da precedenti testimonianze. Pistorius esplose accidentalmente un colpo di pistola in un ristorante e chiese poi al suo amico di prendersi la colpa del gesto “perché l’attenzione dei media nei suoi confronti era alta”.

Stefano Grandi